Vent’anni dopo una perdita che ha scosso profondamente la comunità ferrarese, la città ha scelto di onorare la memoria di Federico Aldrovandi con un gesto simbolico e duraturo: l’intitolazione del giardino dell’ippodromo al giovane strappato alla vita troppo prematuramente.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alan Fabbri, ha annunciato che questa iniziativa si affiancherà alla creazione di una biblioteca a suo nome, un luogo dedicato alla conoscenza e alla riflessione.
La commemorazione, carica di significato, ha rappresentato non solo un momento di raccoglimento, ma anche l’opportunità di trasformare il lutto in un patrimonio collettivo, un monito per il futuro.
Il sindaco Fabbri ha sottolineato come, dopo anni di paziente ricerca della verità e di confronto, si sia giunti a una maggiore comprensione della vicenda e a un rinnovato senso di unità nella comunità.
Ha evidenziato con lucidità come l’istituzione stessa, quella che dovrebbe garantire la tutela dei diritti e la sicurezza dei cittadini, abbia, in questo caso, fallito, generando un danno incommensurabile per la famiglia e per l’intera città.
L’evento commemorativo si è aperto con la proiezione del documentario “È stato morto un ragazzo”, un’opera che ha contribuito in maniera significativa a far luce sugli eventi e a stimolare un dibattito pubblico.
La presenza commovente della madre, Patrizia Moretti, insieme al regista Filippo Vendemmiati e al produttore Marcello Corvino, ha conferito alla serata un’atmosfera di profonda umanità e responsabilità.
La nuova biblioteca, destinata a diventare un punto di riferimento culturale e formativo, sorgerà da un’operazione di riqualificazione degli spazi dell’ippodromo, destinati a ospitare anche un centro universitario.
Questa scelta strategica non è casuale: l’integrazione con un ambiente dedicato all’istruzione e alla ricerca mira a garantire che la memoria di Federico Aldrovandi non si limiti a un ricordo, ma diventi un catalizzatore per la crescita intellettuale delle nuove generazioni, un invito costante alla riflessione critica sui meccanismi del potere e sulla necessità di un sistema giudiziario imparziale e trasparente.
L’intento è quello di creare uno spazio dove la ricerca della verità, la giustizia e la promozione dei diritti umani siano valori imprescindibili, in onore di un giovane la cui vita è stata tragicamente interrotta.