martedì 14 Ottobre 2025
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Sterno Ricostruito in 3D: Un’Innovazione Salvavita

Un’avanzatissima procedura chirurgica, emblema dell’integrazione tra innovazione tecnologica e approccio multidisciplinare, ha permesso di ricostruire lo sterno di una paziente di 68 anni, affetta da un quadro clinico complesso dovuto a metastasi da carcinoma ovarico preesistente.

L’intervento, eseguito presso l’Ospedale civile di Baggiovara (Modena), rappresenta un passo significativo nel trattamento delle patologie oncologiche che colpiscono le strutture scheletriche e rappresenta uno dei pochi esempi in Europa.

La sfida affrontata dall’équipe chirurgica, guidata dal Prof.

Pier Luigi Filosso (Chirurgia Toracica) e dal Prof.
Massimo Pinelli (Chirurgia Plastica e Ricostruttiva), era di duplice natura: rimuovere in modo radicale il tessuto tumorale infiltrato e ricostruire lo sterno, un elemento strutturale fondamentale per la stabilità del torace e la corretta funzionalità respiratoria.
L’intervento, protrattosi per otto ore, ha richiesto una pianificazione meticolosa e una coordinazione impeccabile tra diverse specialità mediche.
L’elemento distintivo della procedura risiede nella progettazione e realizzazione di una protesi sternale personalizzata, ottenuta attraverso la stampa 3D in titanio.
Questa tecnologia consente di creare una struttura perfettamente adattata all’anatomia specifica della paziente, tenendo conto dell’estensione della resezione chirurgica necessaria per eradicare il tumore.

La progettazione è stata resa possibile grazie ad una sofisticata tomografia computerizzata (TC), che ha fornito immagini dettagliate della regione sternale, cruciali per la modellazione virtuale della protesi.

La resezione chirurgica, di carattere radicale, ha comportato l’asportazione quasi totale dello sterno, ma l’estensione della malattia maligna rendeva necessario intervenire anche su strutture adiacenti.

Il carcinoma ovarico aveva disseminato metastasi non solo sullo sterno, ma anche su diaframma, pericardio (la membrana che avvolge il cuore) e polmone destro.
Pertanto, l’équipe chirurgica ha dovuto rimuovere anche un blocco di tessuto comprendente parte del diaframma, del pericardio e del polmone destro, garantendo al contempo la stabilità e la funzionalità del torace.
La collaborazione multidisciplinare, che ha visto il coinvolgimento di specialisti in oncologia (guidati dal Prof.

Massimo Dominici), chirurgia toracica, chirurgia plastica e ricostruttiva, e radiologia, è stata determinante per il successo dell’intervento.

L’approccio integrato ha permesso di definire una strategia terapeutica ottimale, minimizzando i rischi e massimizzando le possibilità di successo.

Il risultato, come testimoniato dalla rapida ripresa delle normali attività quotidiane della paziente e dalla prosecuzione del percorso terapeutico previsto, è un esempio concreto di come l’innovazione tecnologica, unita all’abilità e alla competenza dei professionisti sanitari, possa migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti affetti da patologie oncologiche complesse, aprendo nuove prospettive per il trattamento di lesioni scheletriche estese.
L’intervento, dunque, non solo rappresenta un traguardo clinico di rilievo, ma anche un modello di cura avanzata e personalizzata.

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