L’Università di Bologna ribadisce con chiarezza il suo impegno verso l’apertura e l’inclusività, negando qualsiasi restrizione o discriminazione nell’accesso ai suoi corsi di laurea.
In linea con la normativa vigente e con le prassi consolidate in tutti gli atenei italiani, l’iscrizione è garantita a chiunque soddisfi i requisiti previsti, senza distinzioni di genere o condizione professionale, inclusi i membri delle Forze Armate.
L’Ateneo vanta, inoltre, una collaborazione storica e proficua con l’Accademia Militare di Modena, concretizzata in specifici accordi ventennali che riservano posti nel Corso di Laurea in Medicina Veterinaria, testimoniando un impegno condiviso verso l’eccellenza formativa.
La recente controversia, scatenata dalle dichiarazioni del Generale Masiello, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, verte non sulla possibilità di accesso ai corsi universitari, ma su una specifica proposta avanzata dall’Accademia Militare.
Quest’ultima, forte di una pregressa collaborazione, desiderava la creazione di un corso di laurea triennale in Filosofia interamente dedicato agli allievi ufficiali, caratterizzato da una struttura peculiare e da requisiti operativi significativi.
Tale percorso, ipotizzato per l’erogazione di 180 crediti formativi, avrebbe previsto lo svolgimento delle lezioni e delle attività direttamente presso la sede dell’Accademia, secondo le sue specifiche regole interne, e avrebbe comportato un notevole fabbisogno in termini di risorse didattiche e logistiche.
L’Accademia Militare si era dimostrata disponibile a coprire i costi relativi ai compensi dei docenti, un aspetto che, pur rappresentando una componente rilevante, si configura solo come una delle molteplici voci di costo da considerare.
La proposta è stata sottoposta al vaglio del Dipartimento di Filosofia, organo competente a valutare la sostenibilità del progetto sotto molteplici aspetti: idoneità didattica, disponibilità di personale docente qualificato, coerenza con l’offerta formativa esistente, e, soprattutto, la fattibilità complessiva in termini di risorse umane, finanziarie e infrastrutturali.
Dopo un’attenta e articolata riflessione interna, il Dipartimento di Filosofia ha concluso di non poter, allo stato attuale, procedere all’approvazione dell’iniziativa.
Tale decisione non implica un rifiuto alla collaborazione con l’Accademia Militare, ma riflette una valutazione ponderata delle implicazioni pratiche e delle risorse necessarie per garantire la qualità e la coerenza del percorso formativo.
L’Università di Bologna, nel rispetto assoluto dell’autonomia dei propri Dipartimenti, ha comunicato formalmente questa decisione ai vertici dell’Accademia Militare già nel mese di ottobre, ribadendo al contempo la propria apertura a future interlocuzioni e a una collaborazione costruttiva, volta a esplorare possibili soluzioni alternative che possano conciliare le esigenze formative dell’Accademia con gli standard di eccellenza dell’Ateneo.
La questione, quindi, si pone non come un problema di accesso, ma come una sfida nella progettazione di un’offerta formativa innovativa e sostenibile nel lungo periodo.






