L’era digitale ha inevitabilmente trasformato la produzione e la fruizione dell’immagine cinematografica, ma il ricordo dei manifesti d’epoca persiste come una testimonianza di un’arte quasi dimenticata: quella della cartellonistica cinematografica italiana. Prima che la grafica digitale assumesse il predominio, un’élite di pittori cartellonisti, veri e propri maestri dell’immagine, creava opere che andavano ben oltre la semplice pubblicità, elevando il poster a vera e propria forma d’arte.Un progetto ambizioso, promosso dalla SacWebphoto, mira a preservare questo inestimabile patrimonio culturale, digitalizzando oltre ventimila manifesti originali e restituendoli alla loro bellezza originaria. La Cineteca di Bologna, in occasione della 39° edizione del festival Il Cinema Ritrovato, offre al pubblico una selezione di dodici opere emblematiche, esposte gratuitamente presso la Biblioteca Salaborsa. Questi manifesti, stampati su tela in formato 200×140 cm, rappresentano un viaggio nella storia del cinema italiano, un omaggio a un’epoca in cui l’immagine era plasmata con pennello e colore, anziché con algoritmi. Si può ammirare il manifesto di “Riso Amaro” (1949), con la sua iconografia potente e malinconica, opera di Rodolfo Valcarengi e con Silvana Mangano al centro di uno sguardo intenso. Accanto, si staglia la suggestività di “La Notte” (1957), firmata da Giuliano Nistri, che cattura l’essenza del dramma esistenziale interpretato da Marcello Mastroianni e Jeanne Moreau. La carica emotiva de “La Viaccia” (1961) emerge dai colori intensi e dalla composizione ricercata di Otello Maro Innocenti, mentre Claudia Cardinale incarna la fragilità e la forza di una donna in cerca di riscatto.Il percorso espositivo offre uno sguardo privilegiato sulla scuola italiana dei pittori di cinema, un movimento artistico apprezzato a livello internazionale per la sua originalità e la sua capacità di coniugare estetica raffinata e narrazione cinematografica. Nomi come Piero Ermanno Iaia, Ezio Tarantelli, Ercole Brini ed Enrico De Seta hanno contribuito a creare un immaginario collettivo indissolubilmente legato al cinema italiano, trasportando sul cartellone l’anima dei film e dei personaggi che li abitano. Questi manifesti, un tempo onnipresenti nelle strade e nelle piazze italiane, hanno segnato l’immaginario di intere generazioni, diventando parte integrante del paesaggio culturale del paese. Il progetto SacWebphoto non solo preserva questo patrimonio, ma lo rende accessibile a un pubblico più ampio, offrendo la possibilità di acquisire riproduzioni di alta qualità su tela o carta fotografica, perpetuando l’eredità di questi straordinari artisti e offrendo una finestra aperta su un’epoca d’oro del cinema italiano. Il cartellone, dunque, non è solo un mezzo di comunicazione, ma un vero e proprio quadro, un’opera d’arte a sé stante, capace di evocare emozioni e di raccontare storie, ben oltre la proiezione del film stesso.
Cinema: I Manifesti Ritrovati, un’Arte Dimenticata
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