L’emergenza pandemica, paradossalmente, si è rivelata terreno fertile per inaspettati e stimolanti incontri artistici.
È da una simile genesi che nasce “Invito alla Danza”, progetto che vede protagonisti il pianista Giuseppe Albanese e i giovani talenti Matilde Stefanini e Filippo Filo Gamberini.
Il 3 novembre, alle ore 20:30, il pubblico bolognese potrà finalmente assistere alla sua fruizione dal vivo, nell’ambito della stagione concertistica di Musica Insieme presso l’Auditorium Manzoni.
“Invito alla Danza” non è semplicemente un concerto; è un’esplorazione del profondo legame tra musica e movimento, un viaggio attraverso l’arte della trascrizione e la sua capacità di reinventare partiture originariamente concepite per la danza o intrinsecamente evocative del mondo del balletto.
L’evento si configura come un dialogo interattivo, dove la musica di Albanse si fonde con la coreografia supervisionata da Arturo Cannistrà, interpretata con intensità e grazia da Matilde e Filippo.
Il programma si apre con la prima assoluta del compositore bolognese Fabio Vacchi, la cui presenza arricchisce l’evento con un contributo contemporaneo.
Il concerto prosegue poi attraverso un percorso che spazia dal romantico Carl Maria von Weber al sensuale Maurice Ravel, illustrando come la trascrizione possa conferire nuova vita e prospettive interpretative a capolavori musicali.
Il cuore del concerto è costituito dall’omaggio a Carl Maria von Weber, a cui è dedicato un tributo in occasione del bicentenario della sua scomparsa.
La celeberrima “Invito alla Danza”, trascritta per pianoforte da Carl Tausig, si rivela un’esplosione di vitalità e allegria, un valzer che invita alla danza e all’abbandono.
L’esecuzione di questa trascrizione, unitamente alla Sonata Op.
24, con il suo finale appassionato e coinvolgente, permette di apprezzare la maestria e la sensibilità di Weber.
L’atmosfera si trasforma con il “Prélude à l’après-midi d’un faune” di Claude Debussy, magistralmente trascritto per pianoforte da Leonard Borwick.
L’immagine del fauno che sogna le ninfe, evocata dal flauto originale, si traduce in un’esperienza visiva e uditiva attraverso la danza, richiamando la celebre coreografia di Nižinskij realizzata per i Ballets Russes di Djagilev.
Il concerto prosegue con l’energia prorompente dell'”Uccello di Fuoco” di Igor Stravinskij, presentato nella versione pianistica di Guido Agosti (gli ultimi tre numeri del balletto).
Si continua con la “Novelletta Terza” di Vacchi, che aggiunge un tocco di originalità al programma.
L’evento si conclude con la suggestiva “Valse” di Maurice Ravel, un valzer crepuscolare che cattura l’essenza della malinconia e dell’eleganza, suggellando un percorso artistico ricco di emozioni e suggestioni.







