lunedì 11 Agosto 2025
28.5 C
Bologna

Moda e Pubblicità: Viaggio nel Made in Italy (1950-2000)

Dalle pagine patinate delle riviste agli schermi televisivi, dai manifesti che inondavano le città alle iconiche figurine che riempivano gli album, un viaggio immersivo nel cuore pulsante della moda italiana del secondo Novecento.
La Fondazione Magnani-Rocca, nel suggestivo contesto della Villa dei Capolavori a Mamiano di Traversetolo (Parma), ospita dal 13 settembre al 14 dicembre una mostra ambiziosa: ‘Moda e Pubblicità in Italia 1950-2000’, un’esplorazione inedita che svela l’intricato rapporto tra estetica, comunicazione e identità nazionale.
Più di trecento opere – un caleidoscopio di manifesti, pubblicità televisive, fotografie, cinema, video, gadget e oggetti di culto – offrono uno spaccato cruciale di come l’immaginario collettivo sia stato plasmato, e a sua volta ha plasmato, la moda italiana.
Non si tratta semplicemente di una retrospettiva, ma di un’indagine antropologica che analizza come la pubblicità abbia agito come specchio e motore di cambiamento sociale, economico e culturale.
L’epoca considerata, dal dopoguerra fino alla soglia del nuovo millennio, rappresenta un periodo di trasformazioni radicali per l’Italia, un paese che si ricostruisce e si proietta nel mondo con un’identità sempre più definita.

La moda, in questo contesto, non è solo un settore industriale, ma un potente vettore di aspirazioni, un linguaggio universale che trascende i confini geografici e le barriere linguistiche.

La mostra evidenzia come la pubblicità, con le sue tecniche persuasive e la sua capacità di creare desideri, abbia contribuito alla costruzione di miti e alla creazione di figure iconiche.

Ricorda, ad esempio, l’audace slogan “Non avrai altro jeans all’infuori di me”, firmato Oliviero Toscani per Jesus Jeans, una provocazione che rompeva con la retorica tradizionale della pubblicità e che prefigurava un approccio più diretto e controverso.
La frase, ripresa in chiave più sofisticata, incarnava poi l’aura di ineguagliabilità delle supermodelle degli anni ’90, simboli di un’epoca dominata dall’esibizione e dall’aspirazione al lusso.

Un pantheon di nomi illustri definisce il paesaggio della moda italiana di quegli anni: Armani, Benetton, Dolce e Gabbana, Emilio Pucci, Fendi, Fiorucci, Gianfranco Ferré, Guarnera, Gucci, Marina Rinaldi, Max Mara, Moschino, Salvatore Ferragamo, Valentino, Versace, Coveri, Zegna, Walter Albini.

Ognuno di questi brand, con la propria visione e il proprio stile, ha contribuito a costruire l’immagine del Made in Italy nel mondo.

Ma la mostra non si limita a celebrare il successo commerciale.

Esplora anche il ruolo degli artisti che hanno dato forma all’estetica della moda, attraverso le loro immagini e le loro illustrazioni.
Giampaolo Barbieri, Giovanni Gastel, Alfa Castaldi, Maria Vittoria Backhaus e i talenti di René Gruau, Sepo, Erberto Carboni, Franco Grignani, Guido Crepax, Antonio Lopez, Lora Lamm e, naturalmente, Oliviero Toscani, non solo hanno prodotto opere d’arte di altissima qualità, ma hanno anche contribuito a definire l’identità visiva della moda italiana.

Le loro immagini, spesso audaci e innovative, hanno catturato lo spirito di un’epoca in continuo cambiamento.

La mostra si pone dunque come una riflessione sull’evoluzione della comunicazione pubblicitaria, sul suo impatto sulla società e sulla cultura, e sulla capacità della moda di raccontare e interpretare il nostro tempo.

Un percorso affascinante che rivela come la moda e la pubblicità, intrecciando i propri fili narrativi, abbiano contribuito a creare i miti, a plasmare gli stereotipi e a stimolare la creatività e i desideri di un’intera nazione.

Author:

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -