Il Festival PerformAzioni, giunto alla sua quattordicesima edizione, si configura come un crogiolo di identità artistiche e culturali, un percorso che affonda le radici nell’Appennino bolognese per culminare, sotto il segno delle Due Torri, dal 9 al 12 settembre.
Riconosciuto quest’anno dal Ministero della Cultura, il festival, guidato dalla visione artistica di Anna Dora Domo e Nicola Pianzola, si consolida come piattaforma internazionale di ricerca performativa, un laboratorio dove la sperimentazione linguistica e l’interculturalità si fondono in un’esperienza immersiva per il pubblico.
Il fulcro del festival risiede nell’esplorazione del ruolo dello spettatore, non più relegato a mero osservatore, ma chiamato a partecipare attivamente, a co-creare significato attraverso la condivisione emotiva e intellettuale.
Questa partecipazione è declinata attraverso tre assi tematici cruciali: la memoria come archivio personale e collettivo, la natura come specchio delle nostre relazioni e la dimensione virtuale come estensione del reale.
L’apertura, il 9 settembre, è affidata a *Las Muchas*, un progetto straordinario che vede la coreografa e pedagoga spagnola Mariantònia Oliver dirigere un coro di donne over 60 del territorio, un’ode alla saggezza e alla resilienza femminile.
Il giorno successivo, *Utopie Migranti*, ideato e realizzato da Instabili Vaganti, la compagnia in residence al festival, offre uno sguardo commovente sulle traiettorie di giovani artisti di origine emiliano-romagnola, figli di migranti che hanno costruito nuove vite in diverse parti del mondo.
Lo spettacolo è un viaggio nell’identità, un tentativo di ricostruire un senso di appartenenza in un contesto globale sempre più complesso.
L’11 settembre, la Sala Lapidario del Museo Civico Medievale ospita una masterclass intensiva tenuta dall’artista curda Nigar Hasib, co-fondatrice del Lalish Theaterlabor.
*My Voice is My Memory* non è solo un workshop tecnico sull’utilizzo della voce in teatro, ma un percorso introspettivo che invita a esplorare il potere della voce come strumento di ricordo, di testimonianza e di liberazione.
La serata conclusiva, il 12 settembre, celebra l’intera filosofia del festival.
La performance-concerto di *Luce*, una coproduzione tra Instabili Vaganti e la Fondazione Rocca dei Bentivoglio, si dispiega in un allestimento site-specific appositamente concepito per l’Oratorio San Filippo Neri, creando un dialogo suggestivo tra architettura e performance.
Segue, a partire dalle 21.30, la performance *Memory* di Nigar Hasib, un’immersione sinestetica che fonde corpo, spazio, suono, oggetti e immagini in un flusso creativo continuo, un invito a ripercorrere i sentieri della memoria e a dare forma all’intangibile.
PerformAzioni si rivela, così, un percorso artistico che trascende i confini disciplinari, un invito a interrogare il nostro presente attraverso le lenti del passato e a immaginare un futuro aperto al dialogo e alla condivisione.