L’Emilia-Romagna si proietta verso il futuro con una visione strategica incentrata sull’evoluzione della logistica e sulla sua capacità di catalizzare crescita economica e occupazionale.
La Zona Logistica Semplificata (ZLS), un progetto ambizioso che estende la sua influenza su oltre 4.500 ettari distribuiti in 28 comuni, si configura come un elemento chiave di questa trasformazione.
Le proiezioni, elaborate da Unioncamere Emilia-Romagna, delineano uno scenario potenzialmente rivoluzionario: un incremento del Prodotto Interno Lordo superiore al 70% entro il 2031, accompagnato dalla creazione di oltre 20.000 nuovi posti di lavoro.
La ZLS non è semplicemente un’area di stoccaggio e transito; è un ecosistema logistico integrato, progettato per connettere il porto di Ravenna, fulcro cruciale per il commercio internazionale, agli interporti regionali e ai distretti produttivi.
Questo collegamento strategico mira a ottimizzare i flussi di merci, a ridurre i tempi di consegna e a migliorare l’efficienza complessiva della filiera logistica.
La sua realizzazione si inserisce in un contesto nazionale ed europeo caratterizzato da una crescente domanda di servizi logistici avanzati e da una necessità impellente di modernizzare le infrastrutture esistenti.
L’importanza strategica dell’Emilia-Romagna come regione crocevia di rotte commerciali è sottolineata dal volume di merci che la attraversano ogni anno: circa 250 milioni di tonnellate.
Tale mole di traffico impone un costante investimento in infrastrutture all’avanguardia e in soluzioni innovative per garantire la sostenibilità e la competitività del sistema logistico regionale.
L’assessora a Mobilità e Infrastrutture, Irene Priolo, ha espresso chiaramente l’impegno della Regione a sostenere il trasporto ferroviario, strumento fondamentale per decongestionare le strade e ridurre l’impatto ambientale.
Le misure proposte comprendono il “ferrobonus”, un incentivo economico per le imprese che scelgono il trasporto su rotaia; lo sconto sulle tracce ferroviarie, per rendere il servizio più accessibile; e incentivi mirati alle operazioni di carico e scarico nei terminal ferroviari, per ottimizzare i processi e ridurre i costi.
Queste iniziative si affiancano alla più ampia strategia di potenziamento delle infrastrutture, con un focus particolare sul trasporto intermodale.
Un ulteriore impulso allo sviluppo logistico regionale è previsto con la conclusione del tunnel di base del Brennero, prevista per il 2032.
L’apertura di questo collegamento cruciale rafforzerà il corridoio europeo che collega la Scandinavia a Malta, transitando attraverso l’Emilia-Romagna, e aprirà nuove opportunità per il commercio e la cooperazione internazionale.
Questo scenario amplifica l’importanza della regione come nodo logistico di livello europeo, richiedendo investimenti continui in competenze specialistiche e tecnologie avanzate.
Il Libro Bianco 2025 di Unioncamere Emilia-Romagna, recentemente aggiornato, fornisce un quadro dettagliato dello stato di avanzamento delle opere infrastrutturali strategiche, monitorando 17 progetti chiave, dal nodo di Bologna al porto di Ravenna.
Questo strumento di analisi e pianificazione strategica contribuisce a garantire la coerenza degli interventi e a massimizzare l’impatto degli investimenti nel sistema logistico regionale, ponendo le basi per una crescita sostenibile e inclusiva.
L’obiettivo è quello di creare un ecosistema logistico resiliente, capace di rispondere alle sfide del futuro e di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla globalizzazione.