In Piazza Maggiore, Bologna si è trasformata in un grande spazio di riflessione e lotta contro la “strage quotidiana” dei lavoratori. I segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato un messaggio forte e chiaro: è ora di fare qualcosa per cambiare le cose. La celebrazione del Primo Maggio è stata anche una occasione per ricordare i tanti lavoratori morti sul lavoro negli ultimi anni. Le loro storie sono state raccontate dal palco, come quella di Mattia Battistetti, 23enne che morì nel cantiere di Montebelluna, e quella di Lorenzo Cubello, ucciso nell’esplosione della Toyota Material Handling Italia di Borgo Panigale. Le loro compagne e i loro familiari hanno parlato con forza e determinazione.Il segretario della Cgil bolognese, Michele Bulgarelli, ha sottolineato che oggi è un giorno di riflessione e di lotta per cambiare le cose. È ora di discutere e fare qualcosa contro la “strage quotidiana” dei lavoratori. Non bastano più le parole, è ora di agire.Il segretario della Uil bolognese, Marcello Borghetti, ha lanciato un appello a denunciare il sistema produttivo che porta troppe morti sul lavoro. È necessario aumentare i controlli e le sanzioni per le aziende che non rispettano la legge.Il segretario della Cisl bolognese, Enrico Bassani, ha parlato del tema salariale nel Paese, nella città di Bologna, dove il costo della vita è alto. È necessario aumentare gli stipendi e fare qualcosa per contrastare l’inflazione.La testimonianza più toccante è stata quella di Monica Michielin, la madre di Mattia Battistetti. Ha chiesto con forza che si faccia qualcosa per prevenire queste morti sul lavoro. È necessario fare qualcosa concreto, non solo parlare.Le parole dei sindacati e delle famiglie sono state accompagnate da un lungo applauso della piazza. La gente ha risposto con forza e determinazione contro la “strage quotidiana” dei lavoratori. È ora di cambiare le cose e fare qualcosa per prevenire queste morti sul lavoro.
Sindacati: è ora di agire per fermare la ‘strage’ dei lavoratori
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