L’anticipata resa dei conti tra EA7 Emporio Armani Milano e Virtus Segafredo Bologna ha visto la compagine milanese imporsi con un netto 85-66 sul parquet di Bologna, livellando la semifinale di playoff scudetto sull’1-1. Un risultato che, al di là della semplice matematica, rivela un cambio di dinamiche in una serie che si preannunciava dominata dai felsinei.La prestazione di Armoni Brooks è stata la chiave del successo biancorosso. Il playmaker americano, autore di 20 punti e 6 rimbalzi, ha saputo guidare l’attacco milanese con iniziativa e precisione, alleviando la pressione sulle spalle dei compagni. A supporto, un solido contributo da parte di Kyle Shields e Nikola Mirotic, entrambi a quota 14 punti, e un’efficace incursione di Justin Doerrier, con 11 punti. Per la Virtus, la serata si è rivelata più complessa. Nonostante i 14 punti di Mamadou Diouf, i 11 di Dwayne Clyburn e i 9 di Marco Belinelli, la squadra di coach Djordjevic non è riuscita a trovare la giusta alchimia, mostrando lacune sia in fase offensiva che difensiva. La difesa milanese ha efficacemente arginato i tentativi di penetrazione felsinei, costringendo la Virtus a soluzioni esterne spesso imprecisamente eseguiti.La partita di Bologna ha evidenziato non solo la capacità di reazione dell’Armani, ma anche alcune fragilità nella Virtus, che dovrà rivedere alcune scelte strategiche per affrontare le prossime due sfide. Il ritorno all’Unipol Arena, dove Milano affronterà gara-3 e gara-4, rappresenta un vantaggio significativo per i biancorossi, che potranno contare sul supporto del loro pubblico per cercare il sorpasso nella serie.Parallelamente, la Germani Brescia consolida il suo vantaggio nella semifinale contro il Trapani Sharks, conducendo 2-0. La squadra lombarda, sin qui autorevole, si presenta al terzo atto con l’ulteriore opportunità di chiudere la serie in casa, mercoledì, e sigillare il proprio pass per la finale scudetto. La serie Brescia-Trapani si distingue per un andamento meno combattuto rispetto all’affascinante resa dei conti tra Milano e Bologna, dove la competizione e l’incertezza restano fattori determinanti.