mercoledì 30 Luglio 2025
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Emergenza idrica in Coghinas: Agricoltura a rischio, chiesto intervento urgente.

La crescente fragilità del sistema idrico coghinese si manifesta con persistenti disagi per l’agricoltura, evidenziando una situazione di emergenza che richiede interventi urgenti e una riorganizzazione profonda delle strategie di gestione.
Il guasto alle paratoie, lungi dall’essere un evento isolato, costituisce un sintomo di una più ampia vulnerabilità infrastrutturale e di una pianificazione idrica inadeguata, con ripercussioni dirette sulla produzione agricola e sulla stabilità socio-economica del territorio.
Il sistema di distribuzione d’emergenza, implementato per mitigare gli effetti del guasto, si è dimostrato rapidamente insufficiente a soddisfare le pressanti esigenze irrigue dei campi, i quali si trovano in condizioni di stress idrico critiche, con conseguenze potenzialmente devastanti per i raccolti estivi.

La carenza idrica non è soltanto un problema quantitativo, ma anche qualitativo, influenzando la vitalità delle colture e la salute del suolo.
Il Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, consapevole dell’aggravarsi della situazione, ha promosso una convocazione urgente del tavolo tecnico operativo, programmata per il 22 luglio, con l’obiettivo di definire un approccio integrato e multidisciplinare alla gestione dell’emergenza.
Questo incontro rappresenta un’occasione cruciale per ridefinire le responsabilità, ottimizzare la comunicazione e coordinare le azioni di tutti gli attori coinvolti, superando le limitazioni dei protocolli attuali.
Toni Stangoni, figura di riferimento per il Consorzio, sottolinea l’importanza di chiarire le competenze, delineare le azioni concrete e stabilire canali di comunicazione efficienti per la gestione di eventi calamitosi legati alla scarsità idrica.

La definizione di un “piano di resilienza” idrica, che anticipi e mitighi i rischi futuri, si rivela pertanto essenziale.

L’emergenza colpisce duramente i territori di Valledoria, Castelsardo, Badesi, Trinità d’Agultu e Vignola, Viddalba, Santa Maria Coghinas, aree economicamente dipendenti dall’agricoltura e particolarmente vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico, che esacerbano la scarsità delle risorse idriche.

Al tavolo tecnico partecipano una vasta gamma di enti e stakeholder, inclusi l’assessorato regionale ai Lavori Pubblici, Enas, Egas, l’Agenzia Regionale del Distretto idrografico della Sardegna, Abbanoa S.

p.

A, la Protezione civile, la Asl di Sassari, le associazioni di categoria agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri), Laore e i comuni direttamente interessati.
La partecipazione di tutte queste entità è fondamentale per garantire un approccio olistico e per condividere informazioni e competenze cruciali.
È necessario, oltre all’intervento immediato, un ripensamento strutturale della gestione idrica, che includa investimenti in infrastrutture più resilienti, l’adozione di tecniche di irrigazione efficienti, la promozione di colture resistenti alla siccità e la sensibilizzazione degli agricoltori sull’importanza della conservazione delle risorse idriche.

Solo attraverso un impegno congiunto e una visione a lungo termine sarà possibile garantire la sostenibilità dell’agricoltura e la prosperità delle comunità del Nord Sardegna.

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