L’autovalutazione dello stato di salute dei sardi adulti, nell’ambito di un’analisi a confronto con la popolazione italiana, rivela un quadro complesso e stimolante per la riflessione.
I dati più recenti, derivanti dalla sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità e relativi al biennio 2023-2024, indicano che il 67,7% degli individui sardi tra i 18 e i 69 anni percepisce una condizione di salute generalmente positiva.
Questo dato, pur rimanendo elevato, si posiziona al di sotto della media nazionale, che si attesta al 74,2%, suggerendo una potenziale discrepanza nell’esperienza del benessere tra Sardegna e resto d’Italia.
Un elemento particolarmente rilevante emerge dall’analisi dei giorni percepiti in cattiva salute.
Gli intervistati sardi riportano una media di 6,3 giorni all’anno in cui la loro salute è compromessa, un valore significativamente superiore alla media nazionale di 4,7.
Questa differenza, apparentemente modesta nel dato complessivo, si articola in componenti specifiche che meritano un’indagine più approfondita.
Esaminando le dimensioni della salute, si evidenzia come la componente fisica rappresenti una quota preponderante del disagio percepito.
I sardi segnalano in media 3,3 giorni all’anno di cattiva salute fisica, contro i 2,4 della media nazionale.
Questa differenza potrebbe riflettere fattori quali l’accesso a servizi sanitari specializzati, le abitudini di vita legate all’alimentazione e all’attività fisica, o ancora, la prevalenza di specifiche patologie croniche nell’Isola.
Parallelamente, si riscontra una differenza marcata nella valutazione della salute psichica.
Gli intervistati sardi dichiarano una media di 3,9 giorni all’anno di cattiva salute mentale, un valore notevolmente più alto rispetto ai 2,8 della media nazionale.
Questa discrepanza sottolinea l’importanza di considerare il benessere psicologico come un elemento cruciale nella valutazione complessiva della salute e suggerisce un potenziale bisogno di interventi mirati a migliorare il supporto e la prevenzione nel campo della salute mentale in Sardegna.
Infine, l’analisi delle limitazioni nelle attività quotidiane rivela che, in media, due giorni all’anno gli isolani dichiarano di aver subito tali limitazioni, un dato superiore alla media nazionale che si attesta a 1,2.
Questa differenza potrebbe essere correlata alle condizioni di salute fisica e psichica precedentemente descritte, o riflettere problematiche legate all’accessibilità dei servizi, alle infrastrutture o al contesto socio-economico dell’Isola.
In sintesi, i dati Passi 2023-2024 evidenziano un quadro complesso, che richiede un’analisi più approfondita delle determinanti sociali, ambientali e comportamentali che influenzano lo stato di salute dei sardi adulti.
L’identificazione di queste determinanti, e la loro comprensione, rappresentano un passo fondamentale per la progettazione di interventi sanitari efficaci e mirati, volti a promuovere il benessere e a ridurre le disuguaglianze in salute all’interno dell’Isola.