In una zona agricola isolata di Sestu, un’attività illecita veniva condotta con una precisione quasi industriale, svelata da un’operazione mirata delle forze dell’ordine. All’interno di un ampio capannone, abilmente camuffato in una struttura agricola, veniva coltivata e essiccata una quantità significativa di cannabis, stimata in oltre dodici chilogrammi di infiorescenze. L’operazione, frutto di un’indagine in corso, ha portato all’arresto di due uomini, entrambi residenti a Terra Mai, una frazione del comune di Sestu. Si tratta di un agricoltore di 54 anni e di un disoccupato di 34 anni, entrambi legati da una collaborazione nell’attività di coltivazione illegale.L’organizzazione, apparentemente strutturata, utilizzava il capannone per creare un ambiente controllato, ottimale per la crescita e l’essiccazione delle piante di cannabis. La coltivazione intensiva suggerisce una pianificazione accurata e un’intenzione di produrre una quantità significativa di prodotto destinato al mercato nero. L’ambiente all’interno del capannone era presumibilmente gestito con sistemi di illuminazione e ventilazione artificiale, elementi tipici delle coltivazioni indoor volte a massimizzare la produzione e a minimizzare i rischi di rilevamento.Le infiorescenze di cannabis sono state immediatamente sottoposte a sequestro e saranno analizzate dal Reparto Investigazioni Scientifiche. L’analisi chimica è cruciale per determinare la concentrazione di THC (tetraidrocannabinolo), il principale principio attivo responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis, e per escludere la presenza di eventuali contaminanti o sostanze illegali aggiunte durante il processo di coltivazione. L’esame scientifico è fondamentale non solo per la quantificazione precisa del prodotto, ma anche per risalire alle origini delle piante e potenzialmente identificare ulteriori membri coinvolti nella filiera criminale.Dopo le procedure di rito, i due individui arrestati sono stati collocati agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Questa misura cautelare mira a garantire che i sospettati non possano interferire con le indagini o tentare di eludere la giustizia. L’inchiesta è tuttora in corso e gli inquirenti stanno lavorando per accertare l’intera rete di complici e la destinazione finale del prodotto illecito, che presumibilmente era destinato al traffico di sostanze stupefacenti a livello locale o regionale. L’episodio sottolinea la persistente sfida nella lotta contro la coltivazione illegale di cannabis, anche in aree rurali apparentemente tranquille.
Serra illegale a Sestu: arrestati due uomini, sequestrati 12 kg di cannabis.
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