La prolungata ondata di siccità che affligge il nord-ovest della Sardegna sta mettendo a dura prova la resilienza del sistema idrico regionale, manifestando con particolare drammaticità la sua incidenza sull’invaso del Bidighinzu, situato nel comune di Bessude.
Questo scenario, sempre più ricorrente a causa dei cambiamenti climatici in atto, evidenzia la vulnerabilità delle infrastrutture idriche e l’urgenza di implementare strategie di gestione più sostenibili e diversificate.
L’Ente acque della Sardegna (ENAS), organismo garante della fornitura idrica ai potabilizzatori di Abbanoa, si è visto costretto ad attivare un complesso meccanismo di interconnessione tra l’invaso del Temo, a Monteleone Rocca Doria, e le reti di distribuzione idrica.
Tale intervento, sebbene necessario per mitigare l’emergenza, comporta inevitabili ripercussioni sull’erogazione idrica in un’area vasta che include nove comuni del Sassarese e diverse frazioni algheresi, a testimonianza di un sistema fragile e interdipendente.
Le interruzioni programmate, estese per 24 ore a partire dalle 7:00 del 2 settembre, riflettono un bilanciamento delicato tra necessità impellenti e impatti sociali.
La segmentazione temporale, con orari di sospensione differenti per ciascun comune e frazione, mira a minimizzare i disagi, ma sottolinea anche la disomogeneità nella distribuzione delle risorse idriche e la complessità della gestione in situazioni di crisi.
Il calendario, attentamente pianificato, è una rappresentazione tangibile delle scelte difficili che gli enti gestori devono affrontare per garantire, per quanto possibile, la continuità del servizio essenziale.
Le comunità di Ittiri, Uri, le frazioni di Alghero (Rudas, Monte Calvia, Sorigheddu e Carrabuffas), Ossi, Tissi, Muros, Osilo, Sennori, Usini, Sorso e Olmedo, si preparano ad affrontare questo momento di carenza, con la consapevolezza della precarietà della situazione.
A Olmedo, in particolare, l’attivazione di pozzi locali rappresenta una soluzione temporanea, ma non esclude il rischio di cali di pressione, soprattutto nelle zone più elevate, a partire dal pomeriggio del 2 settembre, segnalando una potenziale fragilità strutturale della rete di distribuzione locale.
Abbanos, consapevole della gravità della situazione, sta mobilitando risorse per implementare servizi sostitutivi, attraverso l’utilizzo di autobotti, concentrando l’intervento nei centri più colpiti.
Inoltre, è stato stabilito un canale di comunicazione diretto con i sindaci dei comuni interessati, a dimostrazione di un approccio collaborativo e orientato alla condivisione delle informazioni e alla ricerca di soluzioni congiunte.
Questa iniziativa sottolinea l’importanza del coordinamento tra le istituzioni locali e gli enti gestori per affrontare al meglio l’emergenza e fornire un supporto concreto alle comunità colpite.
Il futuro richiede investimenti strategici in infrastrutture, tecnologie di desalinizzazione, sistemi di recupero dell’acqua piovana e, soprattutto, una profonda riflessione sui modelli di consumo e sulla gestione sostenibile delle risorse idriche.