A Seui, il crepuscolo di ottobre si tinge di un’atmosfera ancestrale, un’eco di riti che affondano le radici in un passato remoto.
Lungi dall’omologazione di un Halloween importato, il paese barbagiesse si fa custode di *Su Prugadoriu*, una celebrazione unica nel suo genere, un vero e proprio patto di scambio tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti.
I bambini, in questo contesto, non sono semplici spettatori, ma attori protagonisti, i messaggeri che di porta in porta raccolgono le *is animas*, offerte simboliche che placano le paure e rinsaldano il legame con le generazioni passate.
La manifestazione, giunta alla ventiquattresima edizione, non è un mero evento folklorico, bensì una rievocazione solenne di un culto millenario, una profonda immersione nella storia e nell’identità culturale di Seui e dell’intera Sardegna.
Quest’anno, l’evento si configura come un crogiolo di esperienze, un percorso che intreccia tradizione, arte, enogastronomia e riflessione antropologica.
Il cuore pulsante de *Su Prugadoriu* è l’artigianato, che si rivela un veicolo di trasmissione del sapere antico.
I laboratori dedicati alla preparazione dei *culurgionis*, autentiche opere d’arte culinaria, offrono ai visitatori l’opportunità di entrare in contatto con le mani sapienti che custodiscono le ricette tramandate di generazione in generazione, assaporando un pezzo di storia e di territorio.
La colonna sonora di questa suggestiva atmosfera è affidata alla musica, che accompagna i visitatori in un viaggio sensoriale attraverso le vie e gli angoli nascosti del centro storico.
La banda Rossini, testimone secolare di questa comunità, si unisce all’energia contagiosa della SeuInstreet band, creando un’esperienza sonora unica e coinvolgente.
Il patrimonio artistico e culturale di Seui si apre al mondo attraverso l’apertura del polo museale, che ospita tesori inestimabili.
Il carcere spagnolo, Casa Farci, Sa omu e sa maja e la Palazzina Liberty si trasformano in gallerie d’arte a cielo aperto, arricchite dalla mostra temporanea dedicata a Maria Lai, artista di Ulassai, che porta con sé un universo di simboli e significati profondi.
Un’ulteriore contributo a questo viaggio culturale è rappresentato dalla collezione di bronzetti nuragici, concessa per l’occasione dalla Soprintendenza di Cagliari, che offre uno sguardo privilegiato sulla civiltà che ha abitato l’isola millenni fa.
L’edizione 2025 non si limita alla rievocazione del passato, ma si proietta verso il futuro attraverso un ricco programma di eventi collaterali, che spaziano dalla presentazione di libri a convegni di approfondimento.
Particolare rilevanza assume l’incontro “Cibo e magia in Sardegna: cultura alimentare dalla tradizione ai giorni nostri”, che, con la partecipazione di esperti come Emanuela Katia Pilloni, Giampaolo Desogus e Maria Serrau, offre una chiave di lettura inedita del rapporto tra cibo, identità e territorio.
E mentre la comunità seuese si stringe attorno a questa festa, lo sguardo si volge verso la natura incontaminata che circonda il paese, un paesaggio dominato dalle montagne, dai boschi e dalla maestosa foresta di Montarbu, un invito a riscoprire il senso del sacro e il valore della connessione con le proprie radici.
Il programma completo de *Su Prugadoriu* è consultabile sul sito web del Comune di Seui, un invito a immergersi in un’esperienza unica, un viaggio nel cuore della Sardegna più autentica.







