La pesca artigianale nel Golfo di Palmas, pilastro dell’economia sarda sud-occidentale, si trova ad affrontare una crisi sistemica, aggravata da ritardi procedurali e dall’obsolescenza di un quadro normativo che ne compromette la sostenibilità. La Flai Cgil della Sardegna Sud Occidentale, in sinergia con la categoria regionale, ha lanciato un allarme urgente, sollecitando con insistenza la convocazione del Tavolo Tecnico previsto e autorizzato con il coinvolgimento del Ministero della Difesa.Il nodo centrale della questione risiede negli indennizzi dovuti ai pescatori, figure chiave per la vitalità del territorio. Questi compensi, fissati oltre un quarto di secolo fa in un protocollo tra il Ministero e la Regione, non solo arrivano con una dilazione inaccettabile, ma necessitano di una profonda revisione per adeguarsi all’evoluzione delle esigenze e dei costi attuali. Il ritardo nei pagamenti, che si protrae fino alla fine dell’anno nonostante le richieste presentate nei primi mesi, genera gravi difficoltà economiche, esacerbando una situazione già precaria per famiglie che dipendono interamente dalla pesca.La problematica si interseca con sfide strutturali più ampie. L’attività di pesca, già pesantemente condizionata dalle direttive europee volte alla tutela e al ripristino delle risorse ittiche – che hanno portato a una contrazione delle giornate di pesca, alla chiusura di zone strategiche, e a restrizioni sull’utilizzo degli attrezzi – è ulteriormente limitata dalle esercitazioni militari. Questi periodi di fermo forzato, necessari per lo sgombero delle acque, impongono ai pescatori di sopportare ingiustizie economiche che si sommano alle restrizioni normative.L’impatto di queste condizioni è devastante: un progressivo spopolamento del settore, con un conseguente aumento della disoccupazione e un’erosione del tessuto sociale locale. L’abbandono della pesca non è solo una perdita economica, ma una ferita profonda all’identità e alla cultura di una comunità legata indissolubilmente al mare.Il sindacato, con i segretari Pitzalis e Marci, sottolinea la necessità di un intervento immediato, non solo per garantire il diritto agli indennizzi dovuti, ma soprattutto per avviare un processo di revisione complessiva delle politiche che regolano la pesca artigianale. È imperativo trovare soluzioni che concilino la tutela ambientale con il diritto alla sussistenza dei pescatori, riconoscendo il ruolo cruciale che essi svolgono per l’economia e la cultura della Sardegna. La mobilitazione è in programma e il sindacato si riserva di attivare ogni forma di protesta per difendere gli interessi di un settore vitale per il futuro dell’Isola.
Pesca artigianale in Sardegna: crisi, indennizzi e futuro a rischio
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