La persistente incertezza che avvolge lo stabilimento di alluminio primario di Portovesme precipita in una dichiarazione di profonda crisi di fiducia da parte delle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici – Fiom, Fsm, Uilm e Cub – che ritengono imprescindibile una radicale discontinuità gestionale. La situazione attuale, caratterizzata da una stagnazione prolungata e da scelte strategiche inefficaci, ha eroso la fiducia dei lavoratori, degli appaltatori, dei fornitori e delle istituzioni, minando la vitalità dell’intero ecosistema industriale locale.L’analisi critica dei sindacati evidenzia come, nell’arco di sette anni, la Sider Alloy non sia riuscita a tradurre in realtà le promesse di rilancio, disperdendo le risorse derivanti dall’accordo di programma e i fondi residuali lasciati in eredità dall’Alcoa. Questa gestione inefficiente si è manifestata in una serie di problematiche concrete: l’abbandono di aziende esterne non saldate, la ripetuta alterazione dei piani industriali approvati e una drastica riduzione dell’organico, passato da oltre 200 unità a circa 70 nell’autunno del 2023, testimonianza di una contrazione strutturale preoccupante.La crisi si estende oltre il mero ambito produttivo, generando un clima di crescente disagio sociale ed economico. L’inadempienza nei pagamenti degli stipendi ai dipendenti, l’insolvenza verso gli appaltatori per i lavori eseguiti, il mancato rispetto degli impegni nei confronti dei fornitori e l’accumulo di debiti verso le istituzioni hanno alimentato un circolo vizioso di sfiducia e incertezza. Le ispezioni e i sigilli amministrativi apposti in diversi reparti dello stabilimento sono ulteriori indicatori di una gestione aziendale in profonda difficoltà.Le organizzazioni sindacali non esitano a sottolineare come la prosecuzione dell’attuale proprietà rappresenti un ostacolo insormontabile per il recupero di un sito produttivo cruciale per l’economia del Sulcis. La richiesta di un immediato intervento da parte delle istituzioni nazionali e regionali è volta a sollecitare un processo di cambiamento radicale, finalizzato a garantire la riqualificazione del sito, la tutela dell’occupazione e il rilancio di un settore industriale strategico per il territorio. È imperativo, pertanto, avviare un tavolo di crisi che possa definire un nuovo percorso, basato sulla trasparenza, sulla partecipazione dei lavoratori e sulla ricerca di soluzioni innovative e sostenibili. Il futuro del sito di Portovesme e il destino delle comunità locali dipendono da una decisione rapida e responsabile.
Portovesme: Sindacati in crisi, richiesta di cambio gestione.
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