Ritorno all’equilibrio: gli stagni oristanesi rifioriscono

Il delicato equilibrio ecologico degli stagni e delle lagune dell’Oristanese, cruciali per la biodiversità, l’economia locale e l’identità culturale della regione, è stato recentemente riportato in condizioni ottimali grazie ad un intervento risolutivo e rapido del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese.
Un’azione concausa, se non determinante, alla luce di una crisi sistemica che negli anni precedenti aveva messo a dura prova le comunità di pescatori, l’intera filiera ittica e il tessuto socio-economico dell’area.

Il Consorzio ha agito su diversi fronti, implementando interventi mirati in aree strategiche come Corru S’Ittiri, Corru Mannu, Is Benas, S’Ena Arrubia e Cabras.
Questi siti, nodali per il corretto funzionamento dell’ecosistema lagunare, erano stati colpiti da una serie di problematiche che, se non affrontate con urgenza, avrebbero portato ad un irreversibile degrado ambientale e alla perdita di un patrimonio inestimabile.

Le operazioni, che hanno richiesto un approccio multidisciplinare e l’impiego di tecnologie specifiche – inclusi mezzi consortili operanti direttamente in acqua – hanno agito su cause immediate e profonde.
A Corru S’Ittiri e Corru Mannu, ad esempio, è stato necessario un intervento di rimozione sedimentaria, effettuato con precisione per minimizzare l’impatto ambientale.

Is Benas ha visto la riapertura del canale di collegamento al mare, intasato da accumuli di sabbia che ne avevano compromesso la capacità di ricambio idrico, un elemento vitale per l’ossigenazione e il mantenimento della qualità dell’acqua.
A S’Ena Arrubia, si è proceduto al ripristino delle quote batimetriche e alla pulizia dei canali, favorendo il naturale flusso delle acque.

Particolarmente complessa è stata la situazione nello stagno di Cabras, dove l’assenza di ricambio idrico, una condizione protratta per decenni, aveva portato ad un progressivo deterioramento dell’ecosistema.
Gli interventi si sono concentrati sulla rete idraulica, ripulendo i canali che attraversano la strada provinciale 6 e intervenendo sul tratto adiacente al canale scolmatore.

Questa operazione, unitamente alla pulizia di diversi punti dello specchio d’acqua, ha restituito piena funzionalità al sistema, prevenendo nuovi episodi di moria e tutelando la ricca fauna ittica.
Il convegno intitolato “Compendi ittici, aree lagunari e consorzi di bonifica: un modello sostenibile per la Sardegna”, ha rappresentato un momento di riflessione e celebrazione dei risultati ottenuti, ma anche un punto di partenza per affrontare le sfide future con responsabilità e lungimiranza.

Il Presidente del Consorzio, Carlo Corrias, ha sottolineato l’importanza dell’investimento regionale e ha ringraziato i tecnici del Consorzio e i pescatori, evidenziando come l’ascolto delle loro esigenze abbia guidato la progettazione e l’implementazione degli interventi.

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, ha evidenziato il contrasto netto tra la situazione di un anno prima, caratterizzata da crisi e preoccupazioni, e il presente, segnato da una concreta rinascita.
La Regione, secondo quanto affermato dall’assessore, ha dimostrato una forte volontà politica, modificando la normativa e rendendo disponibili le risorse necessarie per evitare una catastrofe ambientale.
La rapida risposta della Regione e del Consorzio ha dimostrato come un approccio proattivo e coordinato possa essere determinante per la salvaguardia del patrimonio naturale e per la ripresa economica delle comunità locali.
Il futuro del territorio ora si proietta con rinnovata fiducia, animato dalla consapevolezza dell’importanza di preservare l’equilibrio delicato degli ecosistemi lagunari e di sostenere lo sviluppo di un modello di gestione sostenibile e partecipativo.

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