mercoledì 1 Ottobre 2025
26.5 C
Cagliari

Sardegna, l’ombra del lavoro nero soffoca le imprese

In Sardegna, un’ombra si allunga sul tessuto imprenditoriale: un esercito di lavoratori autonomi operanti in condizioni irregolari – spesso in nero o in posizioni grigie – sta erodendo la competitività di migliaia di attività commerciali e artigianali che operano nel rispetto delle normative.

La stima, elaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sulla base dei dati Istat del 2023, parla di quasi 26.000 individui, una cifra allarmante che rivela una profonda criticità nel panorama economico regionale.

Il ventaglio delle professioni colpite è vasto e variegato: dai maestranze dell’edilizia – pittori, imbianchini, muratori – ai fornitori di servizi alla persona – estetisti, parrucchieri – passando per tecnici specializzati come riparatori di elettrodomestici, idraulici, meccanici, carrozzieri, fotografi, elettricisti, giardinieri, traslocatori e operatori audiovisivi.
Si tratta di un fenomeno trasversale che investe settori cruciali per l’economia sarda, alimentando una spirale di concorrenza sleale con conseguenze pesanti per l’intera filiera.

L’impatto più drammatico si registra nel settore edile, dove il 91,6% delle imprese denuncia l’aggressività di questa forma di concorrenza occulta.
Questa situazione non solo mina la sostenibilità economica delle aziende oneste, costringendole a competere con prezzi artificialmente bassi e a rinunciare a investimenti in innovazione e qualità, ma genera anche un danno sociale di notevole portata.
“La presenza di operatori fantasma,” sottolinea Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna, “rappresenta una minaccia non solo per i lavoratori che si impegnano quotidianamente nel rispetto delle regole, ma anche per i consumatori.

I servizi offerti da chi opera nell’illegalità sono spesso privi di certificazioni, garanzie igienico-sanitarie e assicurazioni di responsabilità civile, esponendo i clienti a rischi concreti per la loro incolumità e sicurezza.
“Il malcontento tra le imprese associate a Confartigianato Sardegna è palpabile e riflette una crescente frustrazione.

Daniele Serra, segretario di Confartigianato Sardegna, aggiunge: “Dobbiamo intensificare gli sforzi per contrastare questa piaga, che si insinua in settori vitali come l’edilizia, l’impiantistica, la falegnameria e serramentistica, l’autoriparazione, il benessere (estetica e acconciatura) e il settore alimentare.
La lotta contro gli abusivi è una battaglia feroce e quotidiana, combattuta ad armi impari.

“Confartigianato Imprese Sardegna, forte della sua rappresentanza e della sua profonda conoscenza del territorio, lancia un appello a un rafforzamento dei controlli da parte delle autorità competenti, sollecitando un’azione più incisiva per individuare e sanzionare gli operatori irregolari.

Il contrasto a questo fenomeno non è solo una questione di tutela delle imprese, ma un imperativo per la salvaguardia del lavoro dignitoso, della sicurezza dei cittadini e della competitività del sistema economico sardo nel suo complesso.

Si tratta di un investimento nel futuro, un atto di responsabilità nei confronti delle generazioni a venire.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -