La Sardegna si appresta a un piano di investimenti infrastrutturali pluriennali (2025-2027) che, pur con risorse limitate, mira a rispondere a un fabbisogno pressante stimato in 1,5 miliardi di euro. Un primo stanziamento di 100 milioni, frutto di un’approfondita fase di ascolto e sopralluoghi in collaborazione con i sindaci, segna l’inizio di un processo volto a modernizzare e rendere più resilienti le infrastrutture dell’isola.L’approccio innovativo risiede nell’adozione di bandi pubblici, uno strumento che formalizza le richieste dei Comuni e garantisce trasparenza e oggettività nella destinazione delle risorse. La pubblicazione dei bandi, prevista per il 9 giugno, copre un ampio spettro di interventi, che vanno dalla messa in sicurezza di ponti e viadotti, pilastri della rete viaria sarda, alla creazione di percorsi ciclabili, sempre più cruciali per la mobilità sostenibile e il turismo attivo.L’attenzione alla resilienza climatica si manifesta nella progettazione di reti di drenaggio urbane, essenziali per mitigare gli impatti delle precipitazioni intense, fenomeno in aumento a causa dei cambiamenti climatici. Questi interventi mirano a proteggere strade e aree urbane da inondazioni, aggiornando radicalmente i sottoservizi e la pavimentazione.Un ulteriore tassello di questo ambizioso programma è rappresentato dalla riqualificazione dei cimiteri, con un’attenzione particolare all’introduzione di servizi di cremazione anche per gli animali domestici, segno di una crescente sensibilità verso le esigenze del territorio. La riqualificazione di edifici pubblici e centri urbani, unitamente all’eliminazione delle barriere architettoniche, mira a migliorare l’accessibilità e la vivibilità per tutti i cittadini. Questo ultimo punto, in particolare, ha visto un’importante svolta, con l’estensione dei finanziamenti dagli edifici privati a quelli pubblici, un cambiamento ottenuto grazie a una specifica modifica finanziaria.La novità principale introdotta dalla Regione Sardegna è l’implementazione di un sistema di valutazione oggettiva, con accesso in tempo reale per i Comuni al punteggio e alla graduatoria provvisoria. Questo strumento offre alla Giunta e al Consiglio regionale un quadro chiaro per la programmazione e l’allocazione delle risorse, riducendo al minimo la discrezionalità e massimizzando l’efficacia degli investimenti. L’auspicio è che le richieste superino ampiamente il miliardo e mezzo, assicurando così un solido programma di interventi per i prossimi quattro anni. La digitalizzazione, infine, rappresenta un elemento chiave per semplificare il processo di partecipazione ai bandi e fornire supporto diretto ai Comuni, garantendo un’implementazione trasparente e reattiva.
Sardegna, piano infrastrutturale: 100 milioni per modernizzare l’isola.
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