La stabilità finanziaria della Regione Sardegna si proietta verso il 2026 con un orizzonte di pianificazione che richiede un’approvazione tempestiva della Finanziaria, un atto cruciale da circa dieci miliardi di euro.
La Presidente della Regione, Alessandra Todde, ha sottolineato durante il vertice di maggioranza la necessità imprescindibile di garantire agli enti locali – Comuni, Province e altri corpi intermedi – la capacità di programmare interventi concreti, liberati dalle incertezze che hanno caratterizzato il recente passato.
Questa capacità di pianificazione è intrinsecamente legata a una gestione oculata e strategica delle risorse pubbliche, un principio cardine per uno sviluppo regionale sostenibile.
L’Assessore Giuseppe Meloni, responsabile della predisposizione del documento finanziario, ha presentato i parametri delineati dalla manovra in corso di elaborazione, evidenziando in particolare l’imperativo di adeguamento del Fondo Sanitario Nazionale, un vincolo legale che incide significativamente sulle disponibilità finanziarie regionali.
Un nodo cruciale, strettamente interconnesso con l’approvazione della Finanziaria, è rappresentato dalla vertenza in corso con lo Stato per il riconoscimento di un credito regionale di circa un miliardo e settecento milioni di euro.
Risorse, queste, ingiustamente trattenute negli anni precedenti e che la Regione rivendica con forza.
La Presidente Todde ha annunciato l’urgenza di un incontro con il Ministro dell’Economia, Giorgetti, per definire l’ammontare delle somme che potranno essere allocate nella prossima Finanziaria e, soprattutto, per eliminare le procedure burocratiche che perpetuano un sistema di blocco ingiusto per le regioni a statuto speciale.
A supporto di questa richiesta, è stato preparato un documento dettagliato, che include una revisione dei tetti di spesa del 2009.
Questi limiti, ormai obsoleti e inadeguati rispetto all’evoluzione economica e istituzionale della Sardegna, costituiscono un ostacolo alla piena espressione dell’autonomia regionale.
L’Assessore Meloni ha inoltre fornito indicazioni sull’incremento delle entrate rispetto alla Finanziaria precedente, quantificato in circa cento milioni di euro.
Tuttavia, questa cifra, pur significativa, risulta appena sufficiente a coprire l’adeguamento del Fondo Sanitario Nazionale.
Il futuro della Finanziaria dipenderà dalla capacità di negoziare un accordo con lo Stato entro il 31 dicembre, che possa sbloccare ulteriori risorse e consentire l’elaborazione di una legge finanziaria più ambiziosa, in grado di rispondere alle reali esigenze della comunità sarda e di stimolare una crescita economica duratura e inclusiva.
L’auspicio è che questa interlocuzione si traduca in un riconoscimento del ruolo strategico della Sardegna e in una redistribuzione più equa delle risorse a livello nazionale.