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mercoledì 5 Novembre 2025

Autopsia a Paupisi: cruciale fase per la verità sulla morte di Elisa

L’inchiesta sulla tragica vicenda di Paupisi, in provincia di Benevento, si avvia ad una cruciale fase investigativa con l’esecuzione dell’autopsia sul corpo di Elisa Polcino, la giovane donna vittima della violenza del marito, Salvatore Ocone.
La perizia medico-legale, programmata per la mattinata di domani, rappresenta un tassello fondamentale per ricostruire con la massima precisione le dinamiche dell’efferato dramma che, il 30 settembre scorso, ha sconvolto la comunità locale.

L’operazione, fortemente richiesta dalle autorità giudiziarie, è stata formalizzata in sede di udienza, dove il giudice ha conferito l’incarico al dottor Francesco La Sala, rinomato medico legale, affiancato da una squadra di esperti composta dai colleghi Raffaele Goglia e Raffaella Petrella.
La loro competenza multidisciplinare sarà determinante per fornire un quadro dettagliato delle lesioni riportate dalla vittima, consentendo di stabilire con certezza la sequenza degli eventi e di raccogliere elementi utili per l’accertamento della responsabilità penale.

L’autopsia, oltre a definire la causa precisa del decesso, permetterà di escludere o confermare ipotesi sulla presenza di eventuali tracce di sostanze stupefacenti o alcoliche nel corpo di Elisa Polcino, elementi che potrebbero gettare luce sul possibile stato psicofisico del marito al momento del tragico gesto.
La verifica della presenza di difese, come segni di graffi o contusioni, potrebbe rivelare tentativi di resistenza da parte della vittima, arricchendo ulteriormente la ricostruzione dei fatti.

Parallelamente, si attende per mercoledì l’udienza che affiderà l’incarico per l’autopsia sul corpo del figlio, Cosimo Ocone, anch’egli deceduto per mano del padre.
L’analisi comparativa dei due corpi, condotta dai medici legali, permetterà di delineare un quadro complessivo della violenza perpetrata, evidenziando eventuali elementi distintivi nelle modalità di esecuzione e contribuendo a ricostruire il contesto emotivo e relazionale che ha portato alla tragedia.
La complessità dell’indagine, aggravata dalla necessità di affrontare dinamiche familiari disfunzionali e potenziali disturbi mentali, richiede un approccio scientifico rigoroso e multidisciplinare.

L’autopsia, in questo scenario, non è solo una procedura medico-legale, ma uno strumento cruciale per la ricerca della verità e per garantire giustizia alle vittime e alle loro famiglie.

La comunità, ancora scossa, attende con apprensione i risultati di questa delicata fase investigativa, sperando in una risposta che possa alleviare il dolore e prevenire il ripetersi di simili tragedie.

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