martedì 9 Settembre 2025
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Caretta Caretta salvata: intervento virtuoso nel Mare Adriatico

Nel cuore del Mare Adriatico, a sud delle Isole Tremiti, un atto di tempestiva prontezza ha salvato una giovane Caretta Caretta, una delle specie di tartarughe marine più iconiche del Mediterraneo.
L’intervento, orchestrato con efficienza e competenza dal Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza di Termoli, ha permesso di soccorrere l’esemplare, afflitto da una grave infestazione parassitaria.

La segnalazione, giunta in mattinata da diportisti a bordo di un motoveliero, ha immediatamente allertato le autorità.
La tartaruga, stimata a circa un anno di età e con un carapace di venti centimetri, presentava segni evidenti di sofferenza, conseguenza di una densa colonia di balani, organismi cirripedi comunemente noti come “denti di cane”, che si erano attaccati al suo guscio e al suo carapace.
Questi parassiti, se non rimossi, possono compromettere la capacità dell’animale di nuotare, nutrirsi e respirare, aumentando il rischio di infezioni e indebolimento generale.

La motovedetta della Guardia di Finanza è stata immediatamente inviata sul posto, recuperando la tartaruga con estrema cautela.

La gravità della situazione è stata confermata da un report video trasmesso agli esperti del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Manfredonia, che hanno sottolineato l’urgenza di un trattamento specializzato.
Questo episodio sottolinea una problematica sempre più diffusa nel Mediterraneo: l’aumento dei casi di infestazioni parassitarie su tartarughe marine, spesso legato a cambiamenti ambientali, aumento della temperatura dell’acqua e un generale deterioramento della qualità dell’habitat.
I balani, in particolare, prosperano in acque più calde e inquinate, trovando terreno fertile per la proliferazione.

L’azione congiunta dei diportisti, della Guardia di Finanza e del Centro di Recupero di Manfredonia rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione e di impegno nella tutela della biodiversità marina.

La Caretta Caretta, una volta giunta al centro specializzato, sarà sottoposta a cure intensive, che includeranno la rimozione manuale dei parassiti, un trattamento antibiotico e un monitoraggio costante delle sue condizioni di salute.
Il suo recupero e successivo rilascio in mare rappresenteranno una vittoria per la conservazione di questa specie vulnerabile, ma anche un monito costante sulla necessità di proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini.
La speranza è che, una volta ristabilita la sua salute, la giovane tartaruga possa tornare a nuotare liberamente nelle acque cristalline del Mare Adriatico, contribuendo alla ricchezza e alla bellezza del nostro patrimonio naturale.

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