La Diocesi di Termoli-Larino si unisce con fermezza all’appello sollevato dai vescovi delle aree interne, siglando una lettera aperta destinata a Governo e Parlamento.
Questo gesto di condivisione e impegno, già sostenuto da un ampio coro di voci autorevoli – 139 tra cardinali, arcivescovi, vescovi e abati – testimonia la gravità delle problematiche emerse nell’ambito del Piano Strategico Nazionale e rimane aperto all’adesione di ulteriori esponenti ecclesiastici.
Il documento sarà ufficialmente presentato all’Intergruppo Parlamentare dedicato allo ‘Sviluppo Sud, Isole e Aree Fragili’, un’occasione cruciale per portare direttamente all’attenzione del legislatore le istanze provenienti dal territorio.
L’adesione della Diocesi di Termoli-Larino, attraverso la firma del suo presule, Monsignor Claudio Palumbo, si configura come un atto di responsabilità pastorale, profondamente radicato nel tessuto sociale ed economico delle comunità che la Diocesi stessa accompagna.
La decisione è maturata durante il convegno annuale dei vescovi delle aree interne, tenutosi a Benevento, un momento di confronto e riflessione sulle sfide che affliggono queste realtà spesso marginalizzate e penalizzate da un divario infrastrutturale, economico e sociale rispetto alle aree più sviluppate del Paese.
La lettera aperta non si limita a una denuncia delle criticità esistenti, ma esprime anche un’auspicio di un cambio di paradigma nella definizione e nell’attuazione delle politiche di sviluppo.
Si richiede un approccio più attento alle specificità locali, che tenga conto delle risorse umane e naturali presenti, valorizzandole e promuovendone una gestione sostenibile.
In particolare, si sottolinea l’importanza di investimenti mirati in settori strategici come l’agricoltura, il turismo, l’artigianato e le energie rinnovabili, capaci di generare opportunità di lavoro e di contrastare lo spopolamento.
La preoccupazione dei vescovi e, di conseguenza, della Diocesi di Termoli-Larino, è quella di vedere le aree interne confinate a un ruolo di sudditanza, destinate a perdere la loro identità e a svuotarsi della loro vitalità.
Al contrario, si auspica una visione politica lungimirante, capace di riconoscere il valore intrinseco di queste realtà e di promuoverne una crescita equilibrata e armoniosa, in grado di contribuire al benessere dell’intera nazione.
L’impegno dei presuli non è solo un atto formale, ma una presa di posizione concreta a favore delle comunità che servono, affinché possano finalmente vedere riconosciuti i loro diritti e le loro potenzialità.