Il Molise, regione ad economia prevalentemente agricola e con un tessuto industriale in evoluzione, presenta un quadro preoccupante, sebbene relativamente stabile, riguardo alla sicurezza sul lavoro. I dati preliminari del primo quadrimestre 2025, forniti dall’INAIL, rivelano un numero di 440 denunce di infortunio, una cifra che, pur mantenendosi in linea con i 449 registrati nello stesso periodo del 2024, solleva interrogativi sulla persistenza di rischi e lacune nella prevenzione.La distinzione tra infortuni “in occasione del lavoro” (384 nel 2025, 382 nel 2024) e quelli “in itinere” (56 nel 2025, 67 nel 2024) è cruciale per analizzare le dinamiche di rischio. Gli infortuni “in itinere”, che si verificano durante i tragitti casa-lavoro o viceversa, indicano una necessità di interventi che vadano oltre la sicurezza immediata del luogo di lavoro, estendendosi alla pianificazione di percorsi sicuri e alla promozione di una cultura della responsabilità individuale e collettiva. L’incremento, seppur lieve, degli infortuni “in itinere” potrebbe essere correlato a fattori come la congestione del traffico, le condizioni delle infrastrutture stradali o, più in generale, a una minore attenzione durante gli spostamenti.Un elemento positivo è l’assenza di decessi sul lavoro nel primo quadrimestre 2025, in contrasto con l’assenza di decessi nello stesso periodo del 2024. Questa apparente stabilità, tuttavia, non deve generare compiacenza, ma piuttosto stimolare un’analisi approfondita delle cause che hanno portato a questa situazione e la ricerca di ulteriori margini di miglioramento. L’incidenza degli infortuni che coinvolgono gli studenti (168 nel 2025, 182 nel 2024) è un ulteriore campanello d’allarme. Questi dati sottolineano la necessità di rafforzare la formazione sulla sicurezza nelle scuole, non solo per gli studenti, ma anche per il personale docente e amministrativo. L’attività scolastica, sebbene apparentemente meno rischiosa rispetto ad alcuni settori produttivi, presenta rischi specifici, come l’uso di attrezzature di laboratorio, l’affollamento degli spazi e la movimentazione di materiali. È fondamentale promuovere una cultura della sicurezza che coinvolga attivamente tutti i membri della comunità scolastica, incentivando la segnalazione di potenziali pericoli e la condivisione di buone pratiche.L’analisi dei dati INAIL andrebbe integrata con ulteriori informazioni, come la tipologia di infortuni più frequenti, i settori economici maggiormente coinvolti e le caratteristiche demografiche degli infortunati. Questo permetterebbe di individuare le aree critiche e di sviluppare interventi mirati e più efficaci. La prevenzione degli infortuni sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma un imperativo etico e un investimento nel capitale umano, che contribuisce alla crescita economica e al benessere sociale della regione. L’impegno congiunto di istituzioni, imprese, sindacati e lavoratori è essenziale per costruire un ambiente di lavoro più sicuro e salubre per tutti.