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mercoledì 5 Novembre 2025

Sentenza n. 163: Stop all’invasione statale sui trasporti regionali

La recente sentenza n. 163, depositata in data odierna, ha segnato un punto di svolta nel delicato rapporto tra le competenze statali e regionali in materia di servizi di trasporto, ridefinendo i confini dell’intervento pubblico nel settore del noleggaggio con conducente (NCC).

La pronuncia, accolta favorevolmente dai conflitti di attribuzione sollevati dalla Regione Calabria contro il decreto interministeriale n. 226 del 2024 e le sue successive istruzioni operative, sancisce l’illegittimità di un intervento statale che si ponga come obiettivo la salvaguardia della concorrenza attraverso l’imposizione di vincoli e limitazioni sproporzionate agli operatori NCC, al fine di favorire un presunto monopolio a vantaggio dei servizi taxi.

La questione centrale risiede nell’eccessivo intromettersi dello Stato in un ambito che, per sua natura, rientra nella competenza regionale, specificamente nella materia del “trasporto pubblico locale”.
L’adozione di misure normative che, pur giustificate da nobili intenzioni di promozione della concorrenza, finiscono per restringere l’attività degli operatori NCC e alterare l’equilibrio del mercato, costituisce una chiara violazione del principio di ripartizione delle competenze sancito dalla Costituzione.

La sentenza evidenzia come la creazione di barriere artificiali e la limitazione della libertà di iniziativa imprenditoriale, in nome di un’equa competizione, possano avere conseguenze negative per l’utenza, riducendo l’offerta di servizi e aumentando i costi.
Il ruolo dello Stato, in questo contesto, dovrebbe essere quello di garantire un quadro normativo chiaro e uniforme, che favorisca la concorrenza leale e la qualità del servizio, senza prevaricare sulle scelte normative regionali, le quali, in virtù della loro vicinanza al territorio e alla sua specifica realtà socio-economica, sono maggiormente idonee a rispondere alle esigenze del cittadino.

In sostanza, la sentenza n. 163 rappresenta un monito per il legislatore nazionale, esortandolo a esercitare con maggiore cautela i propri poteri normativi in materia di trasporti, rispettando i confini delle competenze regionali e promuovendo un modello di sviluppo sostenibile per il settore, basato sulla libertà di impresa, sull’innovazione tecnologica e sulla tutela dei diritti dei consumatori.

Il decreto interministeriale n. 226 del 2024, con le relative circolari, è stato pertanto ritenuto illegittimo per invasione di poteri regionali, aprendo la strada a una revisione delle politiche di regolamentazione del NCC che tenga conto delle peculiarità dei contesti locali e favorisca una maggiore collaborazione tra i diversi livelli di governo.

La decisione si configura come un pilastro fondamentale per la tutela dell’autonomia regionale e per la promozione di un sistema di trasporto più efficiente, inclusivo e rispondente alle reali necessità del Paese.

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