giovedì 14 Agosto 2025
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Catanzaro

Sequestrati beni per 5,7 milioni: smantellata frode sui bonus edilizi

Un’operazione giudiziaria di notevole portata ha portato al sequestro preventivo d’urgenza di beni per un valore complessivo di quasi 5,7 milioni di euro, disposta dal giudice per le indagini preliminari (GIP) di Palmi su richiesta della Procura, guidata da Emanuele Crescenti.

L’intervento, condotto dalla Guardia di Finanza sotto la direzione del procuratore aggiunto Santo Melidona, svela una sofisticata associazione criminale dedita alla frode fiscale su larga scala, sfruttando le agevolazioni previste dai bonus edilizi.

Al cuore del sistema fraudolento si colloca un professionista locale, identificato come il promotore e regista dell’organizzazione, che ha orchestrato un meccanismo complesso con la collaborazione di quattro società con sede a Palmi, Fabriano e Roma.

Queste società hanno operato come veicoli per la creazione artificiale di crediti d’imposta fittizi, generati da lavori edilizi mai eseguiti o solo parzialmente realizzati.

L’associazione ha accumulato crediti di natura fiscale per un valore superiore ai 4,6 milioni di euro, gran parte dei quali sono stati immessi in circolazione, arrecando un danno considerevole all’erario.

L’inchiesta ha ricostruito una rete di commesse dislocate in diverse regioni italiane, alimentando il flusso di crediti d’imposta illegittimi.

Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno rivelato una pianificazione meticolosa e un tentativo sistematico di manipolare le indagini, con istruzioni impartite ai clienti su come rispondere alle domande delle autorità finanziarie.

L’azione volta a ostacolare le investigazioni non si è limitata a strategie comunicative, ma ha incluso anche un tentativo di manipolazione dell’opinione pubblica, attraverso la diffusione di messaggi tramite i media.

Un degli indagati ha scelto di patteggiare la pena, versando nelle casse dello Stato una somma di 525.000 euro.
Il GIP di Palmi, in seguito a un interrogatorio preventivo, ha imposto un divieto temporaneo di esercizio delle funzioni direttive all’interno di persone giuridiche e imprese: otto mesi per il promotore dell’associazione e sei mesi per gli altri due individui coinvolti.

Questa misura restrittiva mira a impedire la prosecuzione di attività gestionali che potrebbero favorire la reiterazione di condotte illegali.

L’operazione sottolinea la crescente sofisticazione delle frodi fiscali e l’importanza di una vigilanza costante e di un coordinamento efficace tra le forze dell’ordine e l’amministrazione finanziaria per tutelare il patrimonio pubblico e garantire l’equità del sistema tributario.

Il caso solleva inoltre interrogativi sulla governance dei bonus edilizi e sulla necessità di rafforzare i controlli per evitare che tali agevolazioni siano utilizzate per fini illeciti.

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