La recente conclusione del Congresso regionale della Cisl Calabria ad Amantea ha offerto un’occasione cruciale per riflettere sulle sfide complesse che affliggono il tessuto sociale e produttivo della regione. La segretaria generale Daniela Fumarola ha tracciato un quadro impietoso, ma necessario, evidenziando come la Calabria, pur ricca di potenzialità intrinseche, si trovi ancora intrappolata in una spirale di divari strutturali che ne ostacolano lo sviluppo.Il discorso ha messo in luce la persistente disomogeneità regionale, un problema endemico che si manifesta in disparità infrastrutturali, carenze nei servizi essenziali, limitazioni nelle opportunità economiche e industriali, e una precarietà lavorativa che incide profondamente sulla qualità della vita dei cittadini. La riduzione di queste disuguaglianze non è solo un imperativo morale, ma una condizione imprescindibile per la crescita sostenibile e l’affermazione di una cittadinanza pienamente consapevole dei propri diritti.Un campanello d’allarme particolarmente urgente è rappresentato dalla drammatica realtà dei NEET (Not in Education, Employment or Training). La statistica che indica un giovane calabrese su tre escluso da percorsi formativi e lavorativi costituisce una perdita incalcolabile per la regione. Questa emergenza, intrinsecamente apolitica, richiede un’azione congiunta e responsabile da parte delle istituzioni, della classe politica e delle organizzazioni sociali. Deprivare i giovani dell’accesso all’istruzione e al lavoro significa privare la Calabria di capitale umano, di innovazione e di speranza per il futuro.La segretaria Fumarola ha sottolineato l’imperativo di investimenti mirati alla creazione di un’occupazione di qualità, con particolare attenzione alla formazione continua e all’aggiornamento delle competenze professionali. Si rende necessaria una sinergia virtuosa tra università, imprese, sindacato e istituzioni, per favorire un trasferimento efficace di conoscenze e competenze, in linea con le esigenze del mercato del lavoro.Non meno urgente è la necessità di rivedere radicalmente il sistema sanitario regionale, che si conferma costantemente in una posizione di sofferenza. La carenza di personale medico e infermieristico, la mancanza di attrezzature e di strutture sanitarie territoriali, come ambulanze e consultori, compromettono seriamente l’accesso alle cure per una vasta parte della popolazione.La Cisl Calabria si impegna a sollecitare interventi concreti e tempestivi, potenziando gli organici sanitari, garantendo investimenti strutturali e, soprattutto, spendendo in modo efficiente le risorse allocate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). È inaccettabile che l’accesso alla sanità di qualità dipenda dalla disponibilità economica, creando un divario iniquo tra chi può permettersi cure private e chi, purtroppo, è costretto a rinunciare. La disparità nella speranza di vita, con la Calabria che si attesta quattro anni al di sotto della media nazionale, è una tragica conferma di questa realtà.La sfida che attende la Cisl Calabria, e l’intera comunità regionale, è quella di costruire un futuro più equo, inclusivo e prospero, in cui ogni cittadino possa godere dei propri diritti fondamentali e realizzare il proprio potenziale. Richiede un cambio di paradigma, una visione a lungo termine e un impegno condiviso da parte di tutti gli attori coinvolti.
Calabria, Cisl: Disuguaglianze, NEET e Sanità al centro del dibattito
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