La Regione Calabria affronta con determinazione la sfida del gioco d’azzardo patologico, un’emergenza sociale che incide profondamente sul tessuto economico e relazionale del territorio. Lungi dall’essere un sistema immobilizzato, la regione ha attivato una serie di interventi legislativi e azioni concrete, supportate da Asp e dipartimenti regionali, per contenere un fenomeno in continua evoluzione e con radici profonde.La legge regionale n. 53 del 2022 ha introdotto importanti vincoli operativi, definendo limiti temporali per l’apertura delle sale gioco e stabilendo distanze minime rispetto a luoghi di aggregazione, un primo passo essenziale, ma insufficiente, come sottolineato dall’impegno costante rivolto ai comuni affinché intensifichino la vigilanza locale. L’analisi dei dati a livello nazionale rivela una tendenza preoccupante: l’aumento del gioco d’azzardo in Italia impone una revisione urgente delle normative nazionali, che spesso si rivelano inadeguate a contrastare le nuove forme di offerta, come il gioco online.Ogni Azienda Sanitaria Locale (ASL) ha implementato piani integrati volti alla riduzione del rischio di ludopatia, con risultati incoraggianti. Tuttavia, la crescente prevalenza del gioco d’azzardo alimenta un circolo vizioso di impoverimento materiale e sociale, aggravato dalla perdita di opportunità e dalla destabilizzazione delle relazioni familiari. È quindi imperativo sollecitare una riforma complessiva della normativa nazionale, che sostenga e valorizzi le iniziative regionali e favorisca un approccio più integrato e personalizzato.Il Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha evidenziato la presenza di un “sommerso” significativo, rappresentato dal dilagare del gioco online, un fenomeno particolarmente insidioso che colpisce soprattutto i giovani. La regolamentazione delle sale gioco si rivela quindi insufficiente e richiede un cambio di paradigma culturale, un impegno collettivo volto a promuovere un approccio responsabile al divertimento e al tempo libero. Le iniziative finora implementate, pur essendo importanti, devono essere costantemente potenziate e integrate per ampliare la consapevolezza e contrastare la normalizzazione del rischio ludopatico.I responsabili dei dipartimenti regionali hanno illustrato la programmazione e le attività svolte grazie ai fondi GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) 2017-2021, evidenziando il ruolo cruciale dei Servizi per le Dipendenze Patologiche (SerD) nella cura di centinaia di pazienti. L’intervento precoce, tuttavia, è fondamentale per evitare che la dipendenza progredisca irreversibilmente.Antonella Sette, del dipartimento Transizione digitale e attività strategiche, ha posto l’accento sull’importanza della prevenzione, sottolineando che l’accesso ai SerD rappresenta spesso un “punto di non ritorno”. La creazione di una rete di formazione e informazione, che coinvolga attivamente le associazioni del territorio, è essenziale per individuare precocemente i segnali di allarme e offrire supporto mirato.Roberto Gatto, portavoce regionale della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco”, ha messo in luce il contributo prezioso delle associazioni impegnate nella lotta alla ludopatia, sottolineando l’importanza di promuovere un approccio condiviso e collaborativo per affrontare questa sfida complessa. Il contrasto al gioco d’azzardo patologico non può essere relegato a un’azione governativa o sanitaria, ma richiede un impegno attivo da parte di tutti gli attori sociali, dalle istituzioni alle famiglie, dalle scuole alle associazioni, in un’azione sinergica per costruire una comunità più resiliente e consapevole. La sfida, oggi, è trasformare la sensibilizzazione in azione concreta, prevenzione efficace e cura accessibile, per restituire dignità e speranza a chi soffre a causa di questa piaga sociale.
Calabria contro il Gioco d’Azzardo: Emergenza e Prospettive
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