La crescita della raccolta degli operatori di private debt attivi sul mercato italiano nel 2023 ha segnato un aumento significativo del 14% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra di 1.141 milioni di euro, di cui 1.100 milioni provenienti dal mercato stesso, superando i 1.001 milioni del 2022. Questo dato, riportato nell’analisi condotta da Aifi con Deloitte, rappresenta il livello più alto mai registrato fino ad ora. Nel corso dell’anno, sono stati ben 13 gli operatori che hanno raccolto capitali, in aumento rispetto ai 10 dell’anno precedente. Riguardo alla provenienza geografica delle raccolte indipendenti, si evidenzia che la componente domestica ha contribuito per il 90% del totale complessivo.Le principali fonti della raccolta di mercato sono state il settore pubblico e i fondi istituzionali (46%), seguiti dalle banche (19%) e dai fondi pensione e casse di previdenza (16%). Gli investimenti complessivi hanno subito una flessione raggiungendo i 2.854 milioni di euro, con una diminuzione del 12% rispetto all’anno precedente che aveva invece visto cifre record pari a 3.228 milioni di euro. Il numero totale delle sottoscrizioni è stato pari a 164 (-37% rispetto alle 262 del 2022), distribuite su un totale di 109 società coinvolte (-23% rispetto alle 142 dell’anno precedente). Dei 39 operatori che hanno effettuato almeno un investimento nel corso dell’anno, ben 20 sono stati identificati come internazionali.Inoltre, le operazioni realizzate da soggetti domestici hanno rappresentato il 70% del totale delle transazioni effettuate, mentre il restante 30% è stato investito da operatori internazionali. Questa variazione nei dati evidenzia una dinamica interessante nel mercato italiano dei private debt e suggerisce una crescente attrattiva per gli investitori internazionali nei confronti delle opportunità offerte dal contesto economico nazionale.
Crescita del private debt in Italia: raccolta record nel 2023
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