cityfood
cityeventi
venerdì 24 Ottobre 2025

Ora solare: risparmio energetico, benefici e controversie

La transizione verso l’ora solare, che si compie nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, segna la conclusione di un periodo esteso e il preludio a un’altra fase del nostro rapporto con il tempo.

La retrocessione delle lancette di un’ora, un rituale divenuto familiare, non è semplicemente una modifica meccanica, ma riflette un complesso intreccio di considerazioni economiche, energetiche e fisiologiche.

Il bilancio dei sette mesi di ora legale appena trascorsi, come stimato da Terna, evidenzia un risparmio energetico quantificabile in oltre 90 milioni di euro.
Questa cifra, pur significativa, deve essere contestualizzata all’interno di un quadro più ampio.

Il risparmio energetico, ottenuto principalmente attraverso un utilizzo più efficiente della luce solare durante le ore diurne, si traduce in una riduzione dei consumi di elettricità e, di conseguenza, in un impatto positivo sull’ambiente e sulla bolletta energetica nazionale.

Tuttavia, l’effettivo beneficio è oggetto di dibattito, con alcune critiche che sottolineano come le abitudini di consumo e l’incremento dei dispositivi elettronici possano aver mitigato l’effetto desiderato.

L’ora legale e quella solare, con la loro alternanza, rappresentano una soluzione temporale artificiale, introdotta con l’obiettivo di ottimizzare l’uso della luce naturale e, conseguentemente, ridurre i consumi energetici.

Tuttavia, la persistente discussione sull’opportunità di abolire questo sistema di alternanza, proposta dalla Commissione Europea nel 2018, suggerisce una crescente consapevolezza dei suoi potenziali inconvenienti.

La proposta di abolizione, pur silente da sette anni, riflette una riflessione più ampia sui ritmi biologici umani e sul loro adattamento a un sistema temporale imposto.

L’alternanza tra ora legale e ora solare può causare disorientamento, alterazioni del ciclo sonno-veglia e potenziali impatti negativi sulla salute, soprattutto nei soggetti più sensibili.

La difficoltà di adattamento a un cambiamento anche solo di un’ora può avere ripercussioni sulla produttività, sulla sicurezza stradale e sul benessere generale.
L’inerzia nella decisione di abolire l’alternanza, dunque, non è solo una questione politica, ma un riflesso della complessità di un problema che coinvolge aspetti economici, ambientali e sociali.

La discussione continua a ruotare attorno alla ricerca di un sistema temporale più coerente con i ritmi naturali, un sistema che minimizzi gli impatti negativi sulla salute e sul benessere, pur garantendo un utilizzo efficiente delle risorse energetiche.

La ricerca di una soluzione ottimale, in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità e alla qualità della vita, resta una sfida aperta.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap