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Venditti al centro della tempesta: tra Garlasco, corruzione e nuovi ombre.

Mario Venditti, figura di spicco nel panorama giudiziario italiano, si è distinto per una carriera ricca di incarichi di elevata responsabilità e per le sue scelte investigative, ora al centro di un’acuta vicenda giudiziaria.
Ex procuratore aggiunto e facente funzione a Pavia, precedentemente impegnato per anni nella Direzione Distrettuale Antimafia di Milano dove ha trattato casi di rilevanza nazionale legati alla ‘ndrangheta, Venditti ha lasciato l’esercizio della magistratura nel luglio 2023 per assumere la presidenza del Casinò di Campione.
La sua figura emerge con particolare intensità nel contesto del caso Garlasco, la vicenda delittuosa che vide la giovane Chiara Poggi vittima di un brutale omicidio.

Fin dalle prime fasi dell’indagine, Venditti ha espresso forti dubbi sulla validità delle prove scientifiche utilizzate per incastrare un amico del fratello della vittima, Andrea Sempio.

Queste valutazioni, ribadite anche a distanza di anni, si fondavano sull’assenza di elementi concreti a suo carico, una circostanza formalmente riconosciuta da un Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) che accolse la richiesta di archiviazione.

La complessità del caso Garlasco si è manifestata attraverso la riapertura di ulteriori indagini, spinte dalle denunce della difesa di Sempio e corroborate da elementi forniti dai Carabinieri di Milano.

Venditti, in entrambi i casi, ha richiesto l’archiviazione, decisioni che ora vengono scrutinati a seguito delle accuse di corruzione in atti giudiziari sollevate dalla Procura di Brescia.
In risposta alle critiche mosse durante apparizioni televisive, l’ex procuratore ha sostenuto che la tempistica utilizzata per decidere l’archiviazione, anche se apparentemente lunga, non avrebbe potuto essere significativamente abbreviata, data l’assenza di elementi probatori a carico di Sempio all’esame di intercettazioni, testimonianze e, in particolare, documenti come lo scontrino del parcheggio e le presunte nuove perizie scientifiche.

Parallelamente alla vicenda Garlasco, Venditti ha gestito casi di grande rilievo a Pavia, tra cui l’affare riguardante Eitan, l’unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, e le indagini sulla figura di Massimo Adriatici, ex assessore leghista di Voghera, accusato dell’omicidio di Youns El Boussettaoui.
Quest’ultimo caso, caratterizzato da una presunta vicinanza tra Venditti e l’ex assessore, ha visto inizialmente l’accusa di eccesso colposo in legittima difesa, successivamente modificata in omicidio volontario, con Adriatici attualmente in processo.

Negli ultimi anni, la Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone e con l’aggiunto Stefano Civardi, ha proseguito con indagini indipendenti che hanno coinvolto ex carabinieri della polizia giudiziaria precedentemente impiegati nella Procura stessa, ampliando ulteriormente il quadro di una situazione giudiziaria complessa e in continua evoluzione.
La vicenda di Mario Venditti, dunque, si configura come un esempio emblematico delle sfide e delle responsabilità che gravano sulle figure apicali del sistema giudiziario, esposte a un rigoroso scrutinio pubblico e a potenziali conseguenze legali.

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