Mezzo secolo dopo, la sua ombra si allunga ancora sul panorama cinematografico, un’eredità tangibile che trascende i confini del semplice intrattenimento. *Lo Squalo*, più che un film, un evento culturale, un paradigma di come generare paura e successo di massa. Uscito nelle sale americane il 20 giugno 1975, e distribuito in Italia a dicembre dello stesso anno, il lungometraggio diretto da un allora ventottenne e promettente Steven Spielberg, adattamento dell’omonimo romanzo di Peter Benchley, non solo segnò una svolta nella storia di Hollywood, ma ridefinì il concetto stesso di “blockbuster”.Prima di *Lo Squalo*, il cinema d’estate era spesso relegato a commedie leggere o film per ragazzi. Spielberg, con una visione audace e un talento innato per la suspense, trasformò questo spazio in un terreno fertile per il terrore primordiale. L’utilizzo di sole due note musicali, un leitmotiv ossessivo e angosciante, preannunciava l’arrivo del mostro, creando un’attesa carica di tensione inesorabile. Queste note, divenute iconiche, rappresentano una masterclass di come l’audio possa amplificare l’impatto visivo e manipolare le emozioni del pubblico.Il successo di *Lo Squalo* non fu casuale. Spielberg si avvalse di effetti speciali innovativi per l’epoca, combinando modelli in miniatura, animatroni e riprese subacquee per dare vita a un predatore marino credibile e spaventoso. Ma al di là della tecnica, fu la capacità di Spielberg di creare personaggi complessi e realistici, con cui il pubblico poteva identificarsi, a rendere il film così coinvolgente. L’eroismo riluttante di Brody, la determinazione di Hooper, la tragica figura di Quint, incarnavano archetipi universali di coraggio, scienza e ossessione.L’impatto del film si estese ben oltre le proiezioni cinematografiche. *Lo Squalo* alimentò una vera e propria “squalomania”, influenzando la cultura popolare, la moda e persino il comportamento delle persone nei confronti dell’oceano. La paura del mare, un sentimento latente, venne amplificato e reso palpabile, portando a una revisione del rapporto tra l’uomo e l’ambiente.Per celebrare questo cinquantesimo anniversario, Spielberg ha concesso un’introduzione speciale, un omaggio a un’opera che ha cambiato per sempre il cinema. Questa presentazione esclusiva, trasmessa da NBC il 20 giugno, ripropone al grande pubblico non solo immagini di una creatura terrificante, ma anche la memoria di un’epoca e di un film che ha saputo catturare l’immaginario collettivo, ridefinendo il concetto stesso di intrattenimento e lasciando un’impronta indelebile nella storia della settima arte. Il terrore, in definitiva, rimane, cinquant’anni dopo, un potente strumento narrativo.