mercoledì 6 Agosto 2025
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Don Giovanni al Luna Park: Trauma, Illusione e Abisso

Un Don Giovanni profondamente segnato, un uomo la cui esistenza è forgiata nel crogiolo di un trauma infantile, emerge dalla regia innovativa di Vasily Barkhatov.

Lontano dalle reinterpretazioni convenzionali, il giovane regista russo offre una visione cruda e stratificata del personaggio mozartiano, ambientando la sua opera, con il supporto scenico di Zinovy Margolin, l’illuminazione di Alexander Sivaev e i costumi di Olga Shaishmelashvili, in un contesto inaspettato: un parco divertimenti contemporaneo.
La genesi di questa visione si radica in un evento traumatico che ha segnato l’infanzia del protagonista: la morte accidentale del padre, figura dominante e violenta, durante un pomeriggio al luna park.

Un evento che non solo definisce il carattere di Don Giovanni, alimentando un impulso insaziabile alla seduzione come forma di compensazione e controllo, ma che permea l’intera narrazione.

Barkhatov, noto per le sue scelte registiche audaci e a volte provocatorie, rifiuta la leggerezza superficiale dell’opera, scavando nelle sue profondità psicologiche.

Il parco divertimenti, con i suoi colori vivaci, le luci intermittenti, i profumi dolci e l’atmosfera di esaltazione, diventa una metafora dell’illusione, della fugacità del piacere e, in ultima analisi, della precarietà dell’esistenza.

I chioschi di zucchero filato e pop corn, il trenino che sferraglia, la ruota panoramica che si innalza verso il cielo, sono elementi che contribuiscono a creare un senso di straniamento e di inquietudine.

La ruota panoramica, in particolare, assume un significato simbolico cruciale: non è più un semplice mezzo per ammirare il panorama, ma una porta d’accesso all’abisso, un passaggio verso l’inferno che attende Don Giovanni.

La direzione artistica di Damiano Michieletto ha scelto un titolo d’opera che promette una stagione ricca di stimoli, ma è la regia di Barkhatov, con la performance intensa di Roberto Frontali e l’abile direzione musicale di Alessandro Cadario, a polarizzare il pubblico.
Se da un lato l’interpretazione ha suscitato un’ovazione calorosa, dall’altro ha generato reazioni contrastanti, manifestate anche da fischi, testimoniando la difficoltà di accettare una rilettura così radicale di un capolavoro immortale.
Il lavoro di Barkhatov, lungi dall’essere un mero esercizio di stile, si propone come un’esplorazione complessa della natura umana, tra colpa, redenzione e la ricerca disperata di un significato in un mondo effimero.

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