L’azionario milanese, in un contesto di euforia condivisa con i mercati europei, archivia la giornata con un incremento dello 0,6%, riflettendo un’attesa palpabile per le prossime manovre delle banche centrali.
L’attenzione primaria è focalizzata sulla Federal Reserve statunitense, dove le previsioni di un allentamento monetario – un “pivot” dei tassi di interesse – alimentano l’ottimismo degli investitori, sebbene con una prudente consapevolezza delle incertezze macroeconomiche globali.
Lo spread tra i titoli di stato italiani (BTP) e quelli tedeschi (Bund) mantiene una sostanziale stabilità a 80 punti base, indicando una fiducia, benché moderata, nella solidità del debito pubblico italiano.
Il rendimento del decennale italiano si posiziona a 3,49%, un dato che, pur in un contesto di tassi in calo, necessita di essere interpretato alla luce delle sfide strutturali che ancora gravano sull’economia nazionale.
All’interno del FTSE MIB, spiccano performance positive nel settore del lusso, con azioni come quella di Brunello Cucinelli (+3,1%) e Moncler (+2,2%) che trainano la ripresa, beneficiando probabilmente di un rinnovato interesse da parte degli investitori internazionali attratti dal “Made in Italy” e dalla resilienza del segmento di mercato premium.
Il comparto bancario, elemento cruciale per la stabilità del sistema finanziario italiano, mostra un andamento variegato ma prevalentemente positivo.
BPER Banca (+1,8%) e Popolare di Sondrio (+1,7%) registrano incrementi significativi, testimoniando una rinnovata fiducia nelle prospettive di redditività delle banche di credito cooperativo.
Anche gli istituti di maggiori dimensioni, come Intesa Sanpaolo (+1,3%), Banco BPM e Unicredit (+0,9%), contribuiscono al rialzo generale, sebbene con performance più contenute.
Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca (+0,5%) si adeguano al movimento rialzista, ma con una dinamica più attenuata, forse riflettendo una maggiore cautela o una valutazione più complessa delle prospettive future.
Tra i titoli industriali, l’attenzione si concentra su STM (+1,9%), leader nella produzione di semiconduttori, e Leonardo (+1%), protagonista nel settore della difesa e dell’aerospazio, evidenziando la crescente importanza strategica di questi settori per l’economia italiana.
Ferrari (+0,2%) e Telecom Italia (+0,1%), pur con incrementi modesti, contribuiscono a sostenere il tono positivo della seduta.
Al contrario, Italgas e Snam (-0,4%), Prysmian (-0,3%) e Recordati (-0,2%) segnano flessioni contenute, probabilmente a causa di specifiche dinamiche settoriali o di una revisione delle aspettative di crescita.
L’andamento dei titoli energetici, in particolare, potrebbe risentire dell’incertezza geopolitica e delle oscillazioni dei prezzi delle materie prime.