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giovedì 30 Ottobre 2025

DPFP a rischio: Bankitalia chiede più trasparenza e stabilità.

Il Documento Programmatico di Stabilità (DPS), ora evoluto in Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP), costituisce un cardine dell’azione di politica economica, delineando gli obiettivi di finanza pubblica e le strategie per raggiungerli.
L’attuale formulazione, oggetto di attenta analisi da parte degli organi di vigilanza come Bankitalia, presenta alcune criticità che ne limitano la capacità di fornire una base solida per la valutazione delle singole misure di politica fiscale.
In particolare, l’assenza di una disamina dettagliata degli effetti specifici di ciascuna iniziativa inclusa nella manovra, omettendo proiezioni di impatto macroeconomico e distributivo, preclude una valutazione informata e trasparente.

Questo deficit di granularità rende difficile per le istituzioni, i mercati e i cittadini comprendere appieno le implicazioni delle scelte di politica fiscale proposte.

Andrea Brandolini, capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, durante un’audizione parlamentare, ha sottolineato l’imperatività di garantire la certezza delle coperture finanziarie per ogni intervento.
Questa necessità non è un mero dettaglio tecnico, ma una condizione essenziale per la sostenibilità del debito pubblico e la credibilità dell’azione governativa.

La mancanza di coperture adeguate rischia di innescare meccanismi di sbilancio, erodendo la fiducia dei mercati e compromettendo la stabilità finanziaria del Paese.

Un ulteriore aspetto cruciale evidenziato riguarda la necessità di moderare l’utilizzo di misure temporanee, sia in termini di incremento di spesa pubblica che di riduzione delle entrate fiscali.

Sebbene possano apparire soluzioni rapide e convenienti nel breve termine, queste iniziative presentano intrinseche debolezze.

Il loro impatto sulla domanda aggregata è transitorio, generando effetti fugaci che non contribuiscono a risolvere i problemi strutturali dell’economia.

Al contempo, l’introduzione di misure temporanee aggrava il livello del debito pubblico, creando un onere finanziario futuro.
La tendenza a procrastinare l’eliminazione di queste iniziative, spesso giustificata da resistenze politiche o da una sottovalutazione dei costi a lungo termine, porta a un accumulo di impegni finanziari difficili da gestire.

La rimozione di queste misure, una volta introdotte, si rivela frequentemente complessa, alimentando incertezza e distorsioni nell’allocazione delle risorse.

In definitiva, per rafforzare la credibilità e l’efficacia del DPFP, è fondamentale promuovere una maggiore trasparenza nelle proiezioni, garantire la certezza delle coperture finanziarie e limitare l’uso di misure temporanee, privilegiando interventi strutturali volti a migliorare la sostenibilità del debito pubblico e la crescita economica di lungo periodo.

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