L’imminente revisione di bilancio, già oggetto di un intenso confronto con l’esecutivo, solleva una questione cruciale: la progressiva scadenza di un complesso sistema di incentivi che hanno sostenuto il tessuto produttivo italiano negli ultimi anni.
Emanuele Orsini, nel sottolineare l’urgenza della situazione, evidenzia come l’assenza di un intervento mirato rischia di compromettere la competitività delle imprese e di innescare un rallentamento dell’attività economica.
La necessità di un nuovo quadro normativo emerge con particolare forza se si considera la fine imminente di misure fondamentali come l’Industria 4.0, l’Industria 5.0 e le Zone Economiche Speciali (ZES) uniche.
Queste iniziative, concepite per promuovere la transizione digitale e industriale, incentivare gli investimenti e stimolare la crescita in aree strategiche, hanno giocato un ruolo determinante nel sostenere la resilienza del sistema produttivo, soprattutto in un contesto globale segnato da incertezze geopolitiche e fluttuazioni dei mercati energetici.
Parallelamente, si registra una forte preoccupazione per la scadenza del credito d’imposta sulla ricerca e sviluppo (ReS).
Tale agevolazione, introdotta per incoraggiare l’innovazione e favorire l’adozione di tecnologie avanzate, si è rivelata un motore essenziale per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi, alimentando la creazione di posti di lavoro altamente qualificati e contribuendo a migliorare la capacità di risposta delle imprese alle sfide del futuro.
Le associazioni industriali, nel formulare le proprie istanze, quantificano la necessità di un sostegno finanziario pari a 8 miliardi di euro.
Tale cifra non rappresenta semplicemente un numero, ma riflette la reale portata degli investimenti in sospeso e l’impatto potenziale che la loro interruzione potrebbe avere su settori strategici dell’economia italiana.
Si tratta di investimenti finalizzati a consolidare la leadership italiana in ambiti come la manifattura avanzata, la transizione ecologica e la digitalizzazione dei processi aziendali.
L’auspicio è che il governo e le parti sociali possano trovare rapidamente un terreno comune per definire un nuovo pacchetto di misure che garantisca la continuità del sostegno alle imprese, stimoli gli investimenti e preservi la competitività del sistema produttivo italiano.
Un approccio proattivo e lungimirante è essenziale per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro prospero e sostenibile per il Paese.
La discussione non deve limitarsi alla mera proroga delle misure esistenti, ma deve aprirsi a una riflessione più ampia sulle strategie per promuovere un’economia più resiliente, innovativa e inclusiva.