mercoledì 13 Agosto 2025
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Java, Saipem al via per un progetto energetico da 3 miliardi di piedi cubi

Il segnale di avvio per un’ambiziosa trasformazione energetica nel cuore del Mar di Java risuona dal cantiere navale di Karimun, in Indonesia, dove Saipem ha ufficialmente dato inizio alla fabbricazione delle strutture chiave per il progetto Tangguh Ucc, commissionato da BP Indonesia.
Questo intervento, ben più di una semplice costruzione, rappresenta un punto di svolta nello sviluppo di risorse energetiche e nell’implementazione di tecnologie avanzate per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Il progetto Tangguh Ucc mira a sbloccare il potenziale inesplorato del giacimento di gas di Ubadari, situato in acque profonde al largo della costa indonesiana.
L’operazione non si limita all’aumento della produzione di gas, ma integra un approccio olistico che include la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio (CCUS) e la successiva compressione onshore.

Questa strategia innovativa ambisce a ridurre significativamente le emissioni di gas serra associate all’estrazione e alla lavorazione del gas, contribuendo attivamente agli obiettivi di sostenibilità globale.

La stima di circa 3.000 miliardi di piedi cubi di risorse aggiuntive di gas naturale estratte testimonia l’importanza strategica del progetto per BP Indonesia e per la sicurezza energetica della regione.

Le attività affidate a Saipem sono articolate in un complesso processo che include tutte le fasi, dall’ingegneria di precisione, alla complessa catena di approvvigionamento, alla costruzione delle infrastrutture, all’installazione in mare e alla messa in servizio.
Il compito comprende la realizzazione di due piattaforme dedicate alle teste di pozzo, una piattaforma specificamente progettata per il reiniezione del CO2, e un’estesa rete di circa 90 chilometri di tubazioni, cavi sottomarini e connessioni che integrano le nuove strutture con le infrastrutture esistenti nel campo.

Questa rete di interconnessioni è cruciale per il funzionamento integrato e ottimizzato dell’intero impianto.
Il cantiere di Karimun, fulcro strategico delle operazioni di Saipem nel Sud-est asiatico, assume in questo contesto un ruolo cruciale.
Rappresenta il più grande stabilimento produttivo del gruppo, estendendosi su un’area di circa 1,4 milioni di metri quadrati, con una forza lavoro composta da oltre 5.000 dipendenti e comprendendo una vasta base marina e una serie di pontili dedicati alle attività di costruzione e manutenzione.

La sua capacità di gestire progetti di tale complessità e scala lo conferma come uno dei principali centri di eccellenza nel settore, un motore di sviluppo economico locale e un esempio di come l’ingegneria italiana possa contribuire alla transizione energetica globale.
L’avvio delle attività di Karimun simboleggia non solo l’inizio di un progetto specifico, ma anche l’impegno continuo di Saipem verso soluzioni energetiche innovative e sostenibili, in linea con le sfide del futuro.

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