L’abbandono delle polemiche, un cambio di rotta inaspettato, ha segnato un punto di svolta nel discorso pubblico sul tema delle infrastrutture.
 Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in un’intervista a Radio Anch’io su Rai Radio Uno, ha offerto una spiegazione sintetica, ma densa di implicazioni, alla sua recente moderazione.
 “Perché lo voglio fare,” ha affermato, sottolineando un’azione motivata da un obiettivo intrinseco, un desiderio di progresso che trascende le dinamiche conflittuali.
Questa dichiarazione, apparentemente semplice, racchiude una profonda riflessione sulla gestione politica e sulla necessità di privilegiare l’efficacia rispetto alla retorica.
 L’interruzione delle schermaglie verbali, a seguito delle osservazioni della Corte dei Conti, non rappresenta un segno di debolezza o di cedimento, bensì una scelta strategica.
 Un riconoscimento, peraltro, dell’importanza di una governance responsabile e trasparente, che tenga conto delle verifiche e dei controlli istituzionali.
La decisione di concentrarsi sull’azione, piuttosto che sulla reazione, suggerisce una presa di coscienza del fatto che il successo delle iniziative infrastrutturali dipende dalla collaborazione e dal consenso, piuttosto che dalla contrapposizione.
 Un progetto di questa portata, che tocca la vita di milioni di persone e che ha un impatto significativo sull’economia del Paese, richiede un approccio costruttivo, basato sulla fiducia e sulla condivisione di obiettivi comuni.
L’atteggiamento di Salvini, a differenza di precedenti gestioni spesso caratterizzate da un approccio più assertivo e a volte aggressivo, segna un tentativo di creare un clima di collaborazione e di dialogo costruttivo.
La Corte dei Conti aveva sollevato questioni rilevanti, evidenziando aree di potenziale miglioramento, e la risposta del Ministro dimostra una volontà di accogliere le critiche e di apportare le necessarie correzioni.
In definitiva, l’affermazione “Perché lo voglio fare” è una promessa di operare con determinazione, senza farsi distrarre da ostacoli e polemiche, focalizzandosi sull’obiettivo primario: realizzare infrastrutture che possano contribuire a migliorare la vita dei cittadini e a promuovere lo sviluppo del Paese.
Si tratta di un cambio di passo, un invito a dare priorità, infine, all’impegno concreto, ai risultati concreti.
Un invito a misurarsi con i fatti.


 
                                    



