La sfida elettorale che ha risucchiato l’Ecuador nel suo abbraccio di fuoco si è svolta nella mattinata del giorno d’oggi, segnando un momento cruciale per il destino del paese. Luisa González, la candidata presidenziale dell’MRC, partito di sinistra, ha espresso il suo voto alle 9:15 presso la scuola Carlos Pomerio Zambrano nel comune di Canuto, ad un’ottantacinque chilometri da Manta, capoluogo della provincia di Manabí e situato nell’Ecuador occidentale. Con una solenne richiesta di neutralità alle forze dell’ordine, González ha invitato la Polizia e le Forze Armate a garantire l’integrità del processo democratico evitando sia l’intervento a favore dei candidati che contro di essi. Le sue parole sono state un appello alla responsabilità della difesa nazionale che dovrebbe tutelare il popolo ecuadoriano, che ha ormai raggiunto i limiti del suo sostegno. Nell’altra metà dello scontro elettorale, Daniel Noboa, il 37enne presidente dell’Ecuador di schieramento politico di destra, si è recato presso la scuola Antonio Moya Sánchez nel comune di Olón nella provincia di Santa Elena, una realtà geografica vicina al suo territorio e a cinquanta chilometri da Guayaquil. Molti dei suoi sostenitori hanno accompagnato il presidente con entusiasmo, in particolare la moglie influente Lavinia Valbonesi e i tre figli. Il volto di Noboa era caratterizzato dalla camicia viola del suo partito Azione Democratica Nazionale (ADN), un colore che ben si accordava alla sua immagine politica.La sua presenza nel seggio, circondato da una forte protezione militare per tutelare l’integrità del voto, è stata rapida e decisa. Dopo aver espresso la propria preferenza il presidente ha uscito dal seggio con il pugno alzato senza alcun commento a riguardo.Nel corso della mattinata di stamane, i risultati sono in attesa del voto finale che sarà svolto nella tarda serata.
Ecuador: l’abbraccio di fuoco tra González e Noboa è entrato nel vivo
Date: