26 gennaio 2025 – 12:12
Ernesto Fazzalari, il temuto boss della ‘ndrangheta, ha recentemente ottenuto il permesso di scontare la sua pena ai domiciliari a causa di una grave e aggressiva malattia incurabile. Questa decisione è stata presa dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna in seguito all’annullamento da parte della Corte di Cassazione di tre ordinanze che rigettavano la richiesta di differimento della pena o concessione della detenzione domiciliare presentata dall’avvocato Antonino Napoli. Fazzalari era stato arrestato a Molochio, in provincia di Reggio Calabria nel giugno 2016, quando era considerato il latitante più pericoloso dopo Matteo Messina Denaro.Il trasferimento del boss della ‘ndrangheta presso il centro diagnostico e terapeutico del carcere di Parma ha giocato un ruolo determinante nella decisione finale del Tribunale. Nonostante la sua lunga lista di crimini e il suo ruolo criminale all’interno dell’organizzazione mafiosa, la condizione medica grave e l’impossibilità di ricevere cure adeguate in carcere hanno portato alla concessione dei domiciliari.Questa decisione ha scatenato polemiche e dibattiti sulla giustizia penale e sul trattamento riservato ai criminali più pericolosi. Molti si sono espressi contrari alla possibilità che un criminale come Fazzalari possa scontare la sua pena al riparo delle proprie mura domestiche, mentre altri sostengono che il rispetto dei diritti umani e delle normative sanitarie sia fondamentale anche nei confronti dei detenuti.La storia di Ernesto Fazzalari rappresenta un caso emblematico delle sfide che la giustizia deve affrontare nel bilanciare la punizione con l’umanità e i diritti fondamentali. La lotta contro le organizzazioni criminali richiede non solo azioni repressive, ma anche una riflessione approfondita sulle modalità con cui garantire una giustizia equa e rispettosa dei principi democratici.