Quaranta anni di emozioni, musica, sport e spettacolo: il Mandela Forum di Firenze celebra un traguardo significativo con una mostra inedita, un affresco visivo che ripercorre la sua storia attraverso i manifesti originali degli eventi che lo hanno animato.
L’impianto, nato nel 1985 e poi intitolato a Nelson Mandela nel 2004, si è affermato non solo come punto di riferimento per gli eventi sportivi di caratura nazionale e internazionale, ma anche come tempio della musica, accogliendo artisti di ogni genere e epoca.
La mostra, accessibile gratuitamente in concomitanza con gli spettacoli o su prenotazione, offre uno sguardo privilegiato su un patrimonio di immagini che raccontano l’evoluzione del gusto musicale e delle tendenze culturali negli ultimi quattro decenni.
Dai primi cartelloni che annunciavano le esibizioni di Ray Charles, Paul McCartney e Barry White, passando per l’energia travolgente di Oasis e Iron Maiden, fino alle iconiche repliche di Roberto Benigni (un record di 13 rappresentazioni nel 1995) e la straordinaria serie di spettacoli del trio Conti-Pieraccioni-Panariello (17 edizioni dal 2016 al 2019), la mostra dipinge un ritratto vivido della scena musicale italiana e internazionale.
A testimonianza della sua versatilità, il Mandela Forum ha ospitato un caleidoscopio di eventi, che vanno dai grandi concerti di Claudio Baglioni, Spandau Ballet e James Brown, alle profonde interpretazioni di Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Antonello Venditti, senza dimenticare i talenti toscani come Litfiba, Bandabardò e Marco Masini, che hanno eletto il Forum come loro casa.
La mostra non si limita alla musica, infatti, accoglie anche ricordi di spettacoli teatrali di successo come “Notre Dame de Paris”, la magia del Cirque du Soleil e del Circo Medrano, e importanti competizioni sportive, tra cui le finali della World League maschile di volley 2014, i Campionati del Mondo di ciclismo 2013, le finali di Coppa Italia di Lega Basket Serie A 2018 e gli International Skate Awards.
Durante la pandemia, l’impianto si è trasformato in un centro vaccinale, un capitolo cruciale nella storia recente della regione.
Ad ogni manifesto è affiancata una targa commemorativa che ne documenta le date di presenza dell’artista sul palco.
Massimo Gramigni, presidente dell’associazione Mandela Forum, sottolinea un’assenza significativa: “Manca un manifesto che celebri i volti di donne e uomini che hanno contribuito a rendere questo luogo speciale, perché in fondo tutto questo è stato realizzato per il pubblico, per chi ha riso, pianto, si è emozionato e ha riflettuto in questo spazio.
” Carlo Conti rievoca il suo primo ricordo legato alla costruzione del palasport, legato alle riprese di “Amici miei”, mentre Marco Masini, commosso, ricorda i suoi esordi: “Venivo dal piano bar con quattro persone al tavolo e una settimana dopo mi sono ritrovato in un palasport gremito.
Oggi ho 61 anni, la musica è cambiata, le generazioni si sono susseguite, ma il legame con questo luogo rimane indissolubile.
Il concerto recente mi ha emozionato più di tutti gli altri.
“La mostra è il risultato di una collaborazione preziosa con la Fondazione Cr Firenze, un segnale tangibile dell’impegno nel preservare la memoria di un luogo simbolo per Firenze e per la cultura italiana.






