11 febbraio 2025 – 10:45
Le strade imbrattate non ci spaventano, afferma con fermezza Antonio Vatta, il presidente dell’associazione Venezia Giulia e Dalmazia, durante la cerimonia commemorativa per le vittime delle foibe tenutasi al cimitero monumentale. Questa dichiarazione si riferisce sia alla scritta “Fasci merde” apparsa sulla ciclabile di corso Cincinnato, vicino alla targa in memoria degli esuli istriani, che ai graffiti rossi a Bosovizza, di fronte alla foiba diventata simbolo della memoria storica italiana. Vatta sottolinea l’importanza del rispetto reciproco delle idee e auspica che tutti facciano altrettanto riguardo alle sofferenze subite dal suo popolo: “Spetta a noi diffondere la triste storia di un popolo costretto all’esilio anche a causa di coloro che un tempo avevano dichiarato guerra.”Alla cerimonia hanno partecipato circa 150 persone, tra cui rappresentanti della Città, della Regione Piemonte e di varie associazioni istriane, fiumane e dalmate. Gianluca Vignale, assessore regionale, ha evidenziato gli atti vandalici recenti come segno della persistente ferita dell’esodo che fatica a rimarginarsi nel tessuto sociale: “Il tema dell’esodo è una ferita aperta da troppi anni e i recenti episodi a Basovizza e corso Cincinnato ne sono una dolorosa conferma.” Davide Nicco, presidente del consiglio regionale, ha sottolineato come il dramma poco ricordato del passato sia stato frutto di una scorretta interpretazione della realpolitik: “La sofferenza del vostro popolo è stata inflitta anche per colpire noi italiani.”Le scritte vandaliche sono state condannate con vigore anche dalla vicesindaca di Torino Michela Favaro: “Questi gesti sono un insulto alle famiglie costrette ad abbandonare le proprie case e indeboliscono l’unità della memoria nazionale sulle tragedie del passato.” La giornata si è conclusa con un monito chiaro: è fondamentale preservare la memoria storica per evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro.