11 febbraio 2025 – 11:45
Nel cuore della notte, nell’oscurità di San Salvario, si diffonde il sibilo sinistro delle rapine armate. Un ventaglio di crimini che si dipana dalle strade trafficate ai minimarket silenziosi, dove la paura è diventata l’ombra costante dei commercianti. Un trentenne proveniente dal Nord Africa, giunto in Italia nel 2015 in cerca di una vita migliore, si è trasformato in un simbolo della criminalità dilagante del quartiere. Il suo percorso criminale ha seguito una spirale discendente: dallo spaccio alla rapina a mano armata, fino ad arrivare all’apice della violenza con l’utilizzo di una pistola Glock.L’episodio più scioccante è avvenuto il 27 settembre, quando lui e un complice italiano hanno fatto irruzione in un minimarket di via Madama Cristina. Con passamontagna sul volto e minacce d’arma, hanno sottratto con violenza 700 euro e le chiavi del locale prima di dileguarsi nella notte. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato i loro volti tesi dalla droga e due tatuaggi distintivi sulla mano dell’uomo armato, rivelando la loro identità agli occhi vigili delle forze dell’ordine.I carabinieri li hanno rintracciati mentre si accampavano tra le vie malfamate del quartiere, immersi nella nebbia tossica del crack che aveva già divorato il bottino della rapina. Una storia che si ripete ossessivamente per ben 19 volte, lasciando una scia di terrore e disperazione tra i residenti che ora vivono nell’ombra della pistola.San Salvario non è più solo un quartiere pittoresco ma è diventato un palcoscenico oscuro dove storie da Bronx prendono vita sotto gli occhi sgomenti dei cittadini. La lotta al crimine deve essere intensificata per riportare la pace nelle strade invase dalla criminalità dilagante alimentata dalla dipendenza da sostanze stupefacenti. La speranza è che la giustizia possa prevalere sul caos e restituire alla comunità quella sicurezza perduta nelle grinfie del crack.
