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Genova

Alassio contro il video sui social: querela per diffamazione

La recente vicenda relativa al video diffuso su Instagram, intitolato “Una spiaggia libera di soli cinque metri”, ha innescato una reazione formale da parte dell’Amministrazione Comunale di Alassio, guidata dal sindaco Marco Melgrati.
L’atto, una querela nei confronti dell’autore del contenuto, rappresenta un tentativo di difesa dell’immagine pubblica e della reputazione della città, oltre che una chiara presa di posizione contro la diffusione di informazioni potenzialmente dannose per l’economia locale.

La gravità del gesto, a giudizio dell’Amministrazione, risiede nella distorsione della realtà presentata.

Il video, focalizzandosi su una porzione limitata della battigia, suggerisce un’estrema scarsità di spazio libero per i bagnanti che scelgono di non frequentare gli stabilimenti balneari.
Questa rappresentazione, amplificata dalla natura virale dei social media, rischia di generare un danno significativo all’immagine turistica di Alassio, una città che vive prevalentemente di turismo.

La querela si fonda sull’articolo 595 del Codice Penale, che disciplina il reato di diffamazione a mezzo stampa o con altri mezzi di comunicazione, inclusi i social network.

L’accusa è di aver offeso la reputazione dell’intera comunità cittadina attraverso la divulgazione di notizie false o tendenziose.

Il Comune si è riservato la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento penale, al fine di ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e morali subiti.
Oltre all’aspetto legale, la vicenda solleva interrogativi più ampi sulla responsabilità comunicativa nell’era digitale e sull’impatto delle immagini e dei contenuti online sulla percezione pubblica delle realtà locali.

La rapidità con cui le informazioni, anche se inaccurate, possono diffondersi e raggiungere un vasto pubblico, rende cruciale la verifica delle fonti e la promozione di una comunicazione trasparente e responsabile.
Il sindaco Melgrati ha sottolineato come l’azione intenda tutelare non solo l’immagine della città, ma anche l’intera filiera economica che ne dipende: albergatori, ristoratori, operatori turistici, esercizi commerciali e tutte le attività che contribuiscono al tessuto produttivo locale.

La salvaguardia dell’economia turistica, pilastro fondamentale per Alassio, passa anche attraverso la corretta informazione e la difesa della sua reputazione.
Infine, per contrastare la narrativa distorta veicolata dal video, il sindaco ha voluto ribadire la disponibilità di ampie aree di spiaggia libera, specificamente menzionando le tre principali: la spiaggia a levante, quella a ponente e la spiaggia oltre il porto Luca Ferrari.
Questa precisazione mira a fornire un quadro più completo e accurato della situazione, contribuendo a dissipare l’immagine di scarsità di spazio libero che è stata veicolata dal contenuto incriminato.

La vicenda si configura, quindi, come un campanello d’allarme sulla necessità di promuovere un utilizzo consapevole e responsabile dei social media e di proteggere l’identità e l’immagine delle comunità locali.

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