In una spirale di accuse e smentite, la sezione ligure dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) risponde con fermezza alle illazioni diffuse dal giornalista Mauro Mazza durante la trasmissione “In Onda” su La7.
L’episodio, centrato su un evento promosso dall’ANM il 27 febbraio 2025 a Genova, in concomitanza con lo sciopero dei magistrati contro la riforma ministeriale di Nordio, ha generato un’ondata di polemiche infondata, alimentata da un’informazione errata e potenzialmente diffamatoria.
L’iniziativa in questione vide l’attore Antonio Albanese interpretare brani tratti dalle opere di Piero Calamandrei, offrendo una lettura partecipata e sentita a un pubblico numeroso, raccolto all’interno di una tensostruttura allestita presso Palazzo di Giustizia.
La performance, un atto di impegno civile e culturale, si è rivelata un momento significativo per la comunità magistratuale, offrendo una riflessione profonda sui valori fondanti del diritto e sulla sua importanza nella difesa della libertà e della giustizia.
Le accuse di Mazza, che avrebbero paventato un compenso di cinquanta mila euro erogato dall’ANM all’attore Albanese, si sono rivelate completamente infondate.
Il procuratore aggiunto Federico Manotti, presidente della sezione ligure dell’ANM, ha respinto con decisione tale affermazione, sottolineando che l’attore ha partecipato all’evento in forma gratuita, senza percepire alcun rimborso spese o compenso di qualsiasi genere.
L’impegno di Albanese si è concretizzato in un gesto di generosità e di supporto alla causa della magistratura, contrastando l’attuale clima di incertezza legato alla riforma in atto.
La ricostruzione giornalistica di Mazza, pertanto, si è dimostrata non solo inaccurata, ma anche lesiva dell’immagine dell’ANM e dell’attore Albanese.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità dei giornalisti e sull’importanza di verificare accuratamente le informazioni prima di diffonderle al pubblico.
In un’epoca caratterizzata dalla rapidità della comunicazione e dalla proliferazione di notizie non verificate, la verifica dei fatti assume un ruolo fondamentale per salvaguardare la credibilità dell’informazione e prevenire la diffusione di disinformazione.
L’ANM esprime la propria preoccupazione per l’utilizzo improprio dei media e invita il giornalista Mazza a esercitare una maggiore attenzione e professionalità nelle sue future inchieste, promuovendo un’informazione corretta e responsabile.