mercoledì 13 Agosto 2025
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Gaza: lo sport, un diritto negato, un futuro da ricostruire.

La devastazione umanitaria che affligge Gaza si estende a un tessuto invisibile, ma cruciale, per la resilienza e la speranza del popolo palestinese: la sua vita sportiva.

I numeri, di per sé scioccanti – quasi 700 atleti e figure sportive perse, oltre il 90% delle infrastrutture sportive distrutte – rappresentano solo la punta dell’iceberg di una tragedia che mina le fondamenta della dignità e del futuro di una nazione.
La ricostruzione, anche in uno scenario ottimistico di cessazione immediata delle ostilità, si preannuncia un percorso decennale, un fardello gravoso per una comunità già provata da indicibili sofferenze.
Tuttavia, la necessità di un intervento da parte della comunità sportiva internazionale non si giustifica unicamente in termini di compassione o di riparazione materiale.

Essa deriva da un principio più profondo: lo sport, nella sua essenza, è un potente strumento di dialogo, di riconciliazione e di promozione dei valori universali.
Nato come momento di tregua dalle tensioni sociali, lo sport celebra la competizione leale, il rispetto dell’avversario, l’importanza del lavoro di squadra e la trascendenza dei confini culturali e politici.
La sua capacità di unire, di ispirare e di costruire ponti è intrinseca alla sua natura.
Assistere, inermi, alla distruzione di questo potenziale in un contesto di conflitto armato significa tradire i valori che lo sport stesso incarna.
Il Partito Democratico della Liguria si fa portavoce di questa convinzione, sostenendo con forza l’iniziativa promossa dall’onorevole Berruto, deputato e Responsabile Sport per la Segreteria Nazionale del PD.

La lettera, corredata dalle firme di 44 parlamentari italiani, si rivolge direttamente ai massimi rappresentanti dello sport a livello nazionale e internazionale: il Comitato Olimpico Internazionale, il Presidente del CONI, la Federazione Italiana Gioco Calcio.
L’appello è chiaro e determinato: occorre esercitare pressioni, attraverso il Cio, la Fifa e l’Uefa, affinché Israele venga sospeso da tutte le competizioni sportive internazionali.
Questa non è una misura punitiva fine a sé stessa, ma un atto di coerenza, un segnale forte e inequivocabile nei confronti di una situazione che viola i principi fondamentali del diritto internazionale e della convivenza pacifica.
La sospensione sportiva, pur nel suo carattere limitato, può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica, a esercitare pressione politica e a sostenere la speranza di una soluzione equa e duratura per il popolo palestinese.

Il Partito Democratico della Liguria, attraverso questa iniziativa, ribadisce il suo impegno a favore dei diritti umani, alla promozione della pace e alla costruzione di un mondo più giusto e solidale.
La ripresa dello sport a Gaza non sarà solo una questione di ricostruzione di campi e impianti, ma un simbolo potente della rinascita di una comunità e della sua speranza in un futuro di dignità e libertà.

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