Nel dicembre 2024, la nascita di due gemelle siamesi in Burkina Faso ha posto una sfida medica straordinaria, innescando una complessa catena di eventi umanitari e chirurgici culminati all’Istituto Giannina Gaslini di Genova. Unite nella regione toracica e addominale, e con la condivisione di strutture vitali come il fegato e parte del pericardio, le bambine necessitavano di un intervento di separazione di inaudita delicatezza e complessità.La loro arrivo in Italia, il 20 maggio, è stato reso possibile grazie alla profonda collaborazione tra l’associazione “Una Voce per Padre Pio” e l’Istituto Gaslini, nell’ambito di un programma umanitario sanitario nato con l’obiettivo di offrire cure salvavita a minori provenienti da contesti particolarmente vulnerabili. Questo sforzo è stato supportato da un cofinanziamento cruciale da parte dell’associazione internazionale “Patrons of the World’s Children Hospitals” e dalla Regione Liguria, nel rispetto delle normative nazionali che regolano l’assistenza sanitaria specializzata per cittadini stranieri in condizioni di difficoltà.L’Istituto Gaslini ha assunto la responsabilità completa delle cure, a partire dal trasferimento da Malpensa a Genova. La fase preliminare è stata caratterizzata da un’approfondita valutazione multidisciplinare, che ha coinvolto specialisti di diverse discipline, dal cardiochirurgo al chirurgo pediatrico, dall’epatologo all’anestesista. Un team di esperti ha condotto numerose simulazioni cliniche, sfruttando tecnologie avanzate per visualizzare l’anatomia condivisa delle gemelle e pianificare ogni singolo passaggio dell’intervento, minimizzando i rischi e ottimizzando i risultati. La logistica, complessa e articolata, ha richiesto un’organizzazione impeccabile per garantire il benessere delle bambine e la disponibilità di risorse specialistiche.Il 6 giugno, un team di oltre cinquanta professionisti, tra medici, infermieri, tecnici di sala e operatori sociosanitari, si è mobilitato per affrontare l’impresa chirurgica. L’intervento, durato oltre dodici ore, ha richiesto una precisione millimetrica e una coordinazione perfetta. Oltre al personale interno dell’Istituto Gaslini, sono stati coinvolti esperti esterni di chirurgia epatica e plastica ricostruttiva, testimoniando l’impegno dell’istituzione nel reperire le competenze più avanzate per offrire un’assistenza di eccellenza. Come sottolinea Raffaele Spiazzi, direttore sanitario del Gaslini, l’istituzione si impegna a “ricercare il meglio delle competenze per renderle disponibili ai nostri bambini in un ambiente costruito a loro misura”. In interventi di questa portata, la capacità di creare e mantenere una rete di collaborazioni di alta qualità, unita all’abilità dei professionisti coinvolti, si rivela un fattore determinante per il successo e la sicurezza del paziente. L’episodio sottolinea come l’eccellenza medica possa andare di pari passo con la solidarietà internazionale e rappresenti un patrimonio prezioso per l’umanità.
Gemelle siamesi: un’impresa medica tra Burkina Faso e Genova
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