Il Divario Digitale e l’Alfabetizzazione Mediatica in Liguria: Un’Indagine tra Generazioni e GeneriUn recente studio condotto dall’osservatorio MediaLab rivela un quadro complesso dell’alfabetizzazione mediatica nella regione Liguria, evidenziando un’iperconnessione diffusa ma anche un’urgente necessità di rafforzare le competenze critiche dei cittadini. L’indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo di 550 liguri residenti nelle quattro province tra l’ottobre 2024 e l’aprile 2025, ha svelato una dipendenza quasi universale dagli strumenti digitali per l’accesso alle notizie.L’utilizzo dello smartphone domina lo scenario informativo, coinvolgendo il 91,1% della popolazione, seguito da computer (60,5%), televisione (48,7%) e, in misura minore, stampa, radio e tablet. I social media si confermano la principale vetrina informativa (64,4%), soppiantando in parte i tradizionali canali come giornali online (61,8%) e motori di ricerca (58,2%). L’impatto degli algoritmi è palpabile: l’affidamento a questi sistemi, sebbene offra una fruizione apparentemente personalizzata, rischia di intrappolare gli utenti in “bolle informative”, limitando l’esposizione a prospettive diverse e alimentando polarizzazione.Un dato particolarmente allarmante è che l’84,9% degli intervistati non ha mai partecipato a corsi di alfabetizzazione mediatica, sottolineando una lacuna critica nell’educazione alla comprensione dei media. La consapevolezza dei rischi legati alla diffusione di *fake news* appare confusa, con il 33,3% degli intervistati che si dichiara “non so” in merito alla possibilità di aver involontariamente condiviso notizie false.L’analisi generazionale mette in luce dinamiche significative. I giovani tra i 14 e i 17 anni presentano un livello di connessione digitale estremamente elevato, con una prevalenza schiacciante (oltre il 90%) che affida smartphone e social media come fonte primaria di informazione. Nonostante questa omogeneità nell’utilizzo, emergono differenze di genere: sebbene i ragazzi si percepiscano più sicuri nel riconoscere notizie false, le ragazze dimostrano una maggiore accuratezza nella verifica delle fonti e una maggiore cautela nella condivisione, suggerendo un approccio più riflessivo e responsabile.Anche tra gli over 65, l’uso quotidiano di Internet è ormai consolidato (87%), con un significativo utilizzo dei social media per l’informazione (64%). Tuttavia, quasi la metà di questo gruppo etraeo fatica a identificare l’origine di una notizia, pur ritenendo di poter distinguere il vero dal falso. Questo suggerisce un divario tra la percezione della propria capacità di discernimento e la reale competenza nell’analisi critica delle informazioni.L’indagine di MediaLab evidenzia l’urgenza di implementare programmi di alfabetizzazione mediatica su larga scala, mirati a sviluppare competenze critiche in tutte le fasce d’età, con particolare attenzione alla capacità di valutare l’attendibilità delle fonti, comprendere il funzionamento degli algoritmi e riconoscere le tecniche di manipolazione dell’informazione. Il futuro della democrazia informativa dipende dalla capacità dei cittadini di navigare con consapevolezza nel complesso ecosistema digitale.
Liguria: Divario Digitale e Fake News, Giovani a Rischio
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