Cinquant’anni.
Un mezzo secolo di parole che si fanno musica, di storie che prendono forma in melodie, di un’indagine continua sull’anima del Sud e del Paese intero.
Mimmo Locasciulli, figura emblematica della canzone d’autore italiana, rientra nel teatro Ariston di Sanremo non come ospite occasionale, ma come protagonista assoluto, investito del prestigioso Premio Siae 2025.
Un traguardo che coincide con il deposito, nell’archivio Siae, della sua “Canzone di sera”, brano generatore di un percorso artistico profondo e coerente, celebrato in parallelo con il rinomato Premio Tenco.
La motivazione ufficiale del riconoscimento Siae va oltre la mera celebrazione di una longevità professionale.
Si tratta di un elogio alla capacità di Locasciulli di trascendere i confini di un genere musicale, di costruire un universo sonoro intriso di influenze diverse – dal cantautorato più intimista alle sonorità mediterranee, dalla tradizione popolare alla ricerca di nuove sperimentazioni.
La sua poetica, infatti, si caratterizza per una sottile tensione tra l’osservazione acuta della realtà e la capacità di distillare l’esperienza umana in immagini evocative e metafore potenti.
Locasciulli non è un narratore di eventi, ma un esploratore di stati d’animo, un cantore del quotidiano, capace di illuminare le pieghe nascoste dell’esistenza.
Le sue canzoni sono finestre aperte su un mondo fatto di silenzi, di attese, di piccoli gesti che neppure la frenesia del presente sembra capace di cancellare.
Sono storie di persone comuni, di emigranti, di pescatori, di amanti, di padri e figli, di uomini e donne che lottano per dare un senso alla propria vita.
La performance sul palco dell’Ariston è stata un omaggio a questa ricca eredità, un viaggio nel tempo scandito dalle note malinconiche di “Canzone di sera”, riproposta in un’interpretazione intima e suggestiva, accompagnata dall’organetto di Alessandro D’Alessandro.
Un’atmosfera raccolta, un dialogo silenzioso tra l’artista e il pubblico, complice di un percorso artistico costellato di successi e di riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco 2024, già assegnato per l’intera carriera.
“Un momento bellissimo”, ha confidato Locasciulli, esprimendo gratitudine per il premio, per l’accoglienza e per il calore del pubblico.
Un riconoscimento non solo personale, ma un tributo alla canzone d’autore come forma d’arte capace di raccontare l’Italia, le sue contraddizioni, le sue speranze, con una profondità e una sensibilità che resistono al tempo.
Un’arte che continua a evolversi, a reinventarsi, a rinnovare il suo legame con la storia e con l’identità del Paese.






